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INNESTO OSSEO
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Sapri, intervento di alta chirurgia ortopedica all’ospedale dell’Immacolata
Comunicato Stampa
29 gennaio 2018 11:48
Eye
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SAPRI. All’Ospedale di Sapri eseguito intervento di alta chirurgia ortopedica ricostruttiva. La scorsa settimana, l’Unità Operativa Complessa di Ortopedia e Traumatologia del primario Attilio Molinaro ha ‘ricostruito’ chirurgicamente il femore ad una paziente lucana di 64 anni utilizzando dell’innesto osseo fornito dalla Banca del tessuto muscolo-scheletrico (BTM) dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. “Le condizioni della paziente erano critiche - spiega Molinaro - la signora affetta da grave osteoporosi da 15 anni, era stata già operata tre volte fuori Regione; la prima volta di protesi al ginocchio e le altre due, per frattura del femore. Quando l’ho visitata aveva il femore fratturato in tre punti e precisamente: al di sopra dei condili femorali, al terzo medio della diafisi e al terzo prossimale (al di sopra della placca mobilizzata); in pratica, di osso ne era rimasto ben poco! Avrei potuto impiantarle una protesi tumorale (una protesi lunga che si usa in casi estremi) ma questo, avrebbe comportato l’asportazione di 2/3 di femore. Così ho optato per la ‘ricostruzione’ dell’arto; questo tipo di intervento non preclude alla paziente ulteriori interventi futuri”.

Quanto è durato l’intervento e in cosa è consistito?

“L’intervento, è durato tre ore; abbiamo prima tolto i vecchi mezzi di sintesi e le viti rotte; di poi, abbiamo ricostruito il femore posizionando in sede una placca periprotersica lunga e delle stecche di osso contrapposto da ‘donatore’ (cioè di cadavere), forniteci dalla BTM, infine dell’osso spongioso. Ecco, è così che abbiamo ricostruito in maniera anatomica il femore alla paziente, che ‘rinforzato’ gli permetterà di svolgere in futuro una vita normale”. L’equipe, era formata oltre dal primario Attilio Molinaro, dal dott. Marcello Cammilli (ortopedico), dal caposala ferrista Giovanni Gentile e dal dott. Giuseppe Di Gregorio (anestesista), che ha praticato alla paziente, un’anestesia spinale in virtù della quale è stata cosciente, dall’inizio alla fine dell’intervento. Riportata nella sua stanza, il decorso post-operatorio procede nel migliore dei modi; prima di riprendere a camminare, la signora dovrà rispettare un periodo di assoluto riposo di 50 gg. per consentire all’innesto osseo di potersi consolidare. Al momento ha iniziato la riabilitazione ed una cauta mobilizzazione. “Grazie a questo intervento ricostruttivo - spiega Molinaro - si è evitato di impiantare una protesi tumorale, che avrebbe comportato l’asportazione di 2/3 di femore; inoltre nel malaugurato caso questa avesse ceduto non rimaneva altro da fare che amputare l’arto”. Va precisato che la paziente prima di affrontare l’intervento è stata ragguagliata della sua condizione critica ed informata, circa le possibili soluzioni, in quanto non è stato un intervento di ‘routine’, bensì un vero e proprio intervento di ‘salvataggio’. Molinaro ha praticamente ricostruito un femore che non c’era più! L’intervento, è la riprova dell’alto livello di preparazione raggiunto dal primario Molinaro e dal suo team, grazie al quale anche in un piccolo Ospedale di frontiera, qual’ è quello di Sapri, oggi vengono eseguiti interventi di alta chirurgia ortopedica che fino a qualche anno fa venivano eseguiti solo nei Centri Specializzati di Rilievo Nazionale. Un esempio di Sanità che funziona!…che al contempo attrae pazienti anche dai territori limitrofi! Un altro record per la U.O.C. di Ortopedia e Traumatologia diretta dal primario Molinaro, che va a rinverdire il suo già ricco palmares di risultati collezionati negl’anni e ribadisce l’importanza di ‘donare’ in vita, ‘organi & tessuti’.



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