CAPACCIO PAESTUM. Presunti dipendenti ‘delinquenti e corrotti’. Riceviamo e pubblichiamo, integralmente, la seguente nota inviata, alla nostra redazione, dall’ex sindaco di Capaccio Paestum, Enzo Sica  (nella foto):
“Ieri sera in Consiglio Comunale a Capaccio è stata scritta una delle peggiori pagine della politica capaccese. Ho assistito ad una requisitoria di offese da parte di un primo cittadino che nei panni di un giudice inferocito, ha di fatto dilaniato passato e presente del nostro Paese. Tutto ciò per coprire la pantomima del suo annuncio di licenziamento di funzionari del Comune di Capaccio in quanto corrotti e delinquenti a suo dire. Si proprio così, a dicembre il cavaliere Palumbo in una delle sue ormai consuete sparate di palle maestose, a cui ci stiamo oramai abituando, annunciava il licenziamento imminente per gennaio di funzionari corrotti del Comune di Capaccio. Nulla di nulla. Il signor segretario ha chiarito che nessun procedimento è noto agli uffici comunali e di fatto gennaio é passato e nessun licenziamento è avvenuto. Ma come si fa ad annunciare un licenziamento se di fatto non vi è stata nessuna procedura di quelle che la legge prevede, dalla denuncia, alle indagini, ai vari gradi di giudizio fino all'atto finale del licenziamento. Nulla di nulla. Sceglietevi gli avvocati, urlava con fare teatrale il sig. sindaco in occasione degli auguri natalizi alla Città. Intanto, però, il fango sindacale ha inondato per intero la nostra istituzione comunale, vittima di una insolita smania di populismo di un sindaco che non ha finito la campagna elettorale e non ha capito che ora occorre governare un Paese in preda ad una insolita bagarre di odio e di invettive.
Esimio sindaco, ora basta davvero. Hai offeso la dignità di intere generazioni di cittadini capaccesi, ti sei permesso di contestare ad un consigliere comunale la partecipazione ad un libero incontro fra cittadini di questo Paese. Stai seminando litigiosità ed odio sociale, estranei al nostro Paese, stai affermando la necessità di azzerare ogni forma di confronto libero e democratico. Non ti consentiremo nulla di tutto ciò.
Oggi Capaccio ha necessità di riferimenti amministrativi propensi alla pacificazione sociale, al confronto sereno, al dibattito leale, rispettoso delle pluralità.
Oggi il Paese attende momenti di confronto sulle problematiche di una economia in panne. Oggi il Paese assiste ad un immobilismo amministrativo spaventoso. Le tue invenzioni hanno paralizzato l'ufficio tecnico dove, oggi, giacciono inevase decine e decine di legittime istanze di cittadini, oramai inferociti e disgustati da tante inutili polemiche.
Oggi tocca governare, hai il dovere di bloccare l'inquinamento che il depuratore vomita a mare, e subito, anziché trastullarti in polemiche infantili ed improduttive contro chi segnala una realtà di fatto.
Voglio appellarmi in questa fase ai gruppi e partiti politici di Capaccio. Vi è in corso una spaventosa assenza di politica a Capaccio. Occorre ridare vita ad un tradizionale dibattito politico che da sempre ha animato il confronto cittadino. Le lacune dei partiti oggi sono occupate da una devastante arroganza di chi non gradisce il dibattito, il confronto, il dialogo. Mi appello ai giovani che preferiscono tenersi lontano dalla politica partecipata. Oggi occorre partecipare con passione e determinazione. Oggi più che mai”.