Attualità
OSSERVATORIO CITTADINO
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Caso dischi, Nicodemo: "Paestum alla gogna mediatica, ora assemblea popolare"
Oscar Nicodemo
23 marzo 2018 14:15
Eye
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CAPACCIO PAESTUM. Riceviamo e pubblichiamo, integralmente, la seguente nota diffusa dall'Osservatorio Capaccio Paestum, a firma del titolare Oscar Nicodemo (nella foto).
La notizia è destinata a fare eco nel mondo mediatico. Il comune di Capaccio Paestum, artefice di una sciagura ambientale che attenta al suo turismo: è stato sequestrato l'impianto di depurazione, ritenuto responsabile della dispersione dei ‘dischetti’ di plastica lungo il litorale, dalla costa campana a quella toscana. Il sequestro è avvenuto nell'ambito di un'operazione della Capitaneria di porto - Guardia Costiera di Salerno. Ed ora, si rifletta, sant’Iddio! Si pensi alla superficialità, alla inadeguatezza, alla boria di chi amministra questo territorio, strafottendosene dei risvolti dannosi che l’incapacità amministrativa procura a un luogo rinomato come il nostro.
Si riesce a pensare, ora, agli effetti terribili che si riverseranno su un’economia portante, scatenati dalla boria, dalla superficialità e dall’inadeguatezza lampante di personaggi che non sanno cosa e dove amministrano? Si riesce a vedere, ora, il buio ideativo e l’impoverimento economico e culturale verso cui questa amministrazione ci sta portando? L’ennesima involuzione sociale sta prendendo piega in un’area del sud che dovrebbe essere un faro spandi luce per l’intero mezzogiorno. E, invece, uno dei più sintomatici disastri intellettuali, rappresentato da irriducibili supponenti, sta relegando i nostri luoghi a essere considerati alla stregua di una zozza periferia, rischiando di determinare un disastro epocale, dove il merito viene relegato ai margini, l’attaccamento alla propria terra viene considerato un difetto, la voglia di contribuire al miglioramento collettivo un tentativo insano; come se non fosse vero che prendiamo vita dalle nostre origini, dalle nostre storie personali, e finanche dagli alberi e le pietre della natura che ci circonda.
La nostra, è una terra che chiede a gran voce di guardarci in faccia, uno per uno e una volta per tutte, e parlarci, anche animosamente, per dar vita a un autentico nucleo di opposizione al malaffare che imperversa, alla scarsezza della politica che non guarda all’interesse collettivo, alle ambizioni di arrivisti che in un campo diverso dalla politica non rappresentano niente e nessuno. Bisogna farlo. Ora!
Pertanto chiedo agli imprenditori, agli impiegati, agli operai, agli studenti, ai disoccupati, ai diseredati, a tutte le persone umili e indifese di interessarsi alle sorti del nostro Comune e di partecipare all’Assemblea Popolare che si terrà quanto prima, in questi giorni, di cui vi darò notizia, dopo aver stilato un manifesto con altri rappresentanti del popolo, prescindendo da qualsiasi steccato politico e uniformando la nostra azione all’idea di una Capaccio Paestum evoluta, dinamica, propositiva. La nostra terra ha bisogno, più che mai, di uomini e donne che sappiano, in ogni istante, dimostrare di essere degni di abitare un luogo che rende orgogliosi. Capaccio Paestum deve essere un luogo dell’anima, non un orticello politicamente recintato e coltivato per il miserabile fabbisogno dei furbastri di ogni tempo.



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