Sport
UDINESE-NAPOLI 3 -1, il clan Collina colpisce ancora!
Mimmo Stile
08 febbraio 2010 10:10
Eye
  7191

Ieri pomeriggio, nella 23^ giornata di campionato, il Napoli trova la prima sconfitta dell’era Mazzarri perdendo ad Udine per 3 reti ad una , con tripletta del solito Di Natale e con l’unica rete azzurra siglata da Christian Maggio. Proprio quest’ultimo è stato il protagonista assoluto del match,  forse anche più del bomber dei bianconeri di De Biasi, commettendo sia il fallo da rigore, che ha portato in vantaggio l’Udinese, poi siglando il momentaneo pareggio per gli azzurri ed infine facendosi espellere per una presunta simulazione in area bianconera. La sintesi delle azioni salienti è solo una piccola parentesi di fronte a quello che dovremmo scrivere oggi, su ciò che ci ha rimasti allibiti: basti pensare che già al 7’ minuto di gioco l’arbitro Damato di Barletta, aveva già assegnato un calcio di rigore all’Udinese,  dopo aver visto l’esterno destro partenopeo cinturare  Asamoah in area di rigore. Sulla battuta Di Natale riesce a segnare, ma soltanto dopo la respinta di De Sanctis , che era riuscito comunque ad intuire respingendo il tiro dagli undici metri.  Il Napoli non ci sta e , nonostante l’ennesima direzione arbitrale di parte, riesce a trovare il pareggio al 21’ con Maggio che sfrutta una ribattuta di Handanovic dopo il tiro di uno spento e mai efficace Denis. Quasi in chiusura della prima frazione di gioco, arriva l’espulsione dell’esterno destro partenopeo: dopo la traversa centrata di testa da Quagliarella,  ad un passo dalla linea di porta, Maggio si fionda sul pallone e viene toccato da Isla in area bianconera, ma Damato decide di ammonirlo e di buttarlo fuori, senza pensarci due volte. Nel secondo tempo il Napoli in dieci riesce comunque a tener testa ai bianconeri, che appaiono visibilmente stanchi e senza spunti offensivi, tranne che per il solo Asamoah, che riesce ad essere pericoloso in un paio d’occasioni; è invece il Napoli a cercare di trovare addirittura la vittoria con Pazienza, che centra in pieno il palo alla sinistra di Handanovic, dopo un batti e ribatti in area bianconera. La difesa azzurra rimane sempre concentrata e pronta a sventare ogni sortita offensiva bianconera e cosi' la partita s’avvia pian piano ad un pareggio, forse anche giusto, fino a quando Dossena atterra al 90’ FloroFlores sulla trequarti azzurra, concedendo un calcio di punizione pericoloso: sullo stesso, infatti, nasce l'azione del raddoppio per i padroni di casa grazie ad un bel gol del bomber Di Natale in semirovesciata,  dopo una dormita generale della difesa azzurra. Il Napoli tenta subito di reagire nei restanti minuti di recupero, ma è ancora l’attaccante bianconero a raccogliere  un assist di Inler che, intercettato un passaggio errato degli azzurri, lancia DiNatale  in porta per il definitivo 3 a 1 al 93’. Letto in questo modo, sembrerebbe che la partita sia stata persa in solo due minuti per una beffa, quando il Napoli ha lottato per tutto l’incontro  sfiorando addirittura il vantaggio in due occasioni, trovandosi di fronte non solo i legni, ma anche lo scandaloso lavoro dell'arbitro Damato; è doveroso analizzare il bel lavoro del clan di Collina anche ad Udine:

6’ Di Natale sull’out destro si allunga troppo il pallone spingendolo oltre la linea laterale di ben 20 cm; l’arbitro non assegna la rimessa e sull’azione successiva nasce il calcio di rigore;

7’ Maggio trattiene visibilmente Asamoah in area partenopea, ma non appena gli lascia lo spazio libero, il ghanese tenta di colpire la palla, mancandola clamorosamente e lasciandosi cadere a terra. Per Damato è calcio di rigore, ma la stranezza è il cartellino giallo già pronto nelle mani: perché ammonire subito Maggio, al primo fallo, se già è stato assegnata la massima punizione??? Prima del tiro dal dischetto, già presenti in area partenopea due bianconeri,  e l’esecuzione era da ripetere.

43’ Maggio cade in area di rigore bianconera dopo che Isla lo tocca sulla caviglia: per Damato è simulazione  con ammonizione e  l’espulsione penalizzerà  gli azzurri per i restanti 45’. Negli spogliatoi, accompagnato dal D.S. Bigon,  Maggio mostrerà a Damato la ferita di 5 cm che gli ha lasciato Isla, ma il direttore di gara, inflessibile, espelle addirittura anche il direttore sportivo degli azzurri!

63’ D’Agostino perde palla a centrocampo e, nel contrasto, centra con un gomito  Gargano che finisce a terra; Pazienza recupera e mentre s’appresta ad innescare il contropiede, l’arbitro fischia la punizione per il Napoli, non concedendo la regola del vantaggio e non ammonendo D’Agostino;

83’ Quagliarella parte in contropiede ma viene fermato da Lukovic che, con un fallo da dietro,  lo atterra nel cerchio di centrocampo:  l’arbitro Damato ammonisce Inler e non Lukovic che andava espulso  perché già sanzionato col giallo. Inler cerca di spiegargli che non è stato Lui a commettere il fallo, ma l’arbitro è impassibile.

Per non parlare della mancanza di FairPaly di DiNatale che s’invola in porta per la terza rete mentre Grava, che era l’estremo difensore,  stava soccorrendo FloroFlores rimasto a terra per crampi. Anche in questa occasione l’arbitro poteva benissimo interrompere il gioco…..

 Nel dopopartita Mazzarri non  rilascerà commenti sulle decisioni arbitrali, ma parlerà solo di un risultato già scritto nelle stelle, nella luna e nello spazio..... insomma in alto, molto in alto. Dichiarazioni che lascerebero intuire qualcosa di molto, molto strano. Analizzando le ultime partite degli azzurri, in correlazione con i risultati scadenti di una Juve al settimo posto che non decolla nonostante il cambio del tecnico, di una Fiorentina in crisi e molto distante dall'Europa, di Palermo e Samp attualmente al quinto ed al sesto posto, possiamo ben dire che da molte, troppe partite ormai il Napoli è costretto a giocare in 11 contro 12. Semplici conicidenze o piano studiato prematuramente? Aggiungeteci inoltre la presunta azione "terroristica" di alcuni supporters partenopei avvenuta fuori allo stadio Friuli che, inevitabilmente, non permetterà ai tifosi azzurri di assistere alle gare esterne del Napoli fino alla fine del campionato. Non è ancora chiara la dinamica degli scontri, ma com'è possibile che dei tifosi partiti da Napoli, dopo aver fatto 840km fino ad Udine,  abbiano cercato lo scontro con  i primi tifosi bianconeri sotto tiro , abbiano ferito gli stessi con dei coltelli, per poi rimettersi in viaggio e ritornare a casa ?!?! O tra noi tifosi esistono degli pseudo-talebani, pronti a sacrificare anche la propria vita in queste vere e propre azioni terroristiche, oppure.......

 

MimmoStile per stiletv.it



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