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L'INCHIESTA
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Capaccio, scandalo piscina: tetto non idoneo, altri 250mila euro di danni
Alfonso Stile
05 luglio 2018 11:07
Eye
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CAPACCIO PAESTUM. Prosegue l’inchiesta di StileTV sulla piscina comunale Poseidone di Capaccio Paestum (nella foto), costata 3 milioni di euro ma chiusa a tempo indeterminato dopo soli 18 mesi di attività. Dopo aver pubblicato i dettagli della prima perizia giurata dell’ing. Salvatore Venturiello di Rutino, che ha riscontrato l’installazione di impianti elettrici non a norma o non funzionati per un danno complessivo di 150mila euro, la nostra emittente svela l’esito della perizia suppletiva, appositamente richiesta dall’Amministrazione comunale, sulla copertura dell’impianto natatorio, in forte stato di degrado, definita pubblicamente "a rischio crollo" e dunque "pericolosa per gli utenti" dallo stesso sindaco, Franco Palumbo.
Se per gli impianti c’erano voluti quattro sopralluoghi, stavolta all’ingegnere incaricato ne è bastato uno soltanto per capire, subito, che nemmeno il tetto è stato costruito a regola d’arte. Anzi, è stato realizzato addirittura in modo tale da aggravare il problema principale che si verifica in tutte le piscine del mondo: la condensa.
La seconda relazione, infatti, certifica che “la stratigrafia del tetto non è adatta per ambienti piscina in quanto genera gravi fenomeni di condensa”, generata dall’aria calda delle vasche, ricca di umidità, che investe la superficie fredda della lamiera metallica della copertura a contatto con l’esterno, in particolare d’inverno, e capace di provocare danni simili a quelli prodotti da infiltrazioni d’acqua, inumidendo i pannelli isolanti. Dall’esame tecnico, nello specifico, è emerso che la barriera al vapore che doveva essere realizzata nella copertura, per evitare il fenomeno, è del tutto assente; anche l’intercapedine necessaria alla ventilazione è risultata fuori dai parametri necessari, e perfino le fasce perimetrali del tetto appaiono soggette a rapido degradamento a causa dell’invecchiamento dello strato sigillante.
Una situazione che ha indotto l’ing. Venturiello a consigliare la sostituzione immediata dei pannelli rigidi in lana roccia, evidenziando al riguardo che, dai documenti messi a disposizione dall’Ufficio Tecnico comunale, non si evince alcun calcolo strutturale del cartongesso.
Con apposito computo metrico, il tecnico ha quantificato in complessivi 250mila euro il costo per rendere a regola d’arte l’attuale copertura della piscina, che sommati ai 150mila euro di danni degli impianti elettrici/meccanici, portano dunque a 400mila euro il costo di adeguamento necessario per rendere la piscina di nuovo agibile.
Il dato più clamoroso lo lasciamo alla fine: lo spessore della copertura esterna doveva essere, da progetto, di circa 14 cm compresa la coibentazione, invece risulta posata solo una lamiera spessa 8 decimi di millimetro…



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