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DAL MINISTERO INTERNO
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Montecorvino Pugliano, rendiconto non approvato: sciolto Consiglio comunale
Redazione
06 luglio 2018 14:21
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MONTECORVINO PUGLIANO. La mancata approvazione, nei tempi e termini previsti, del rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2017, ha comportato lo scioglimento del Consiglio comunale di Montecorvino Pugliano. A decretare la fine anticipata è stata la Prefettura di Salerno su disposizione del Ministero dell’Interno. Ora la nomina di un commissario prefettizio che guiderà la normale amministrazione del Comune fino alle prossime elezioni, nella primavera del 2019. Il sindaco f.f. Alessandro Chiola (subentrato a Gianfranco Lamberti, scomparso a seguito di una malattia lo scorso 1° marzo) non ha rispettato, con la sua Giunta, i termini della diffida (scaduta ieri, il 5 luglio) per l’approvazione nell’assise civica della delibera, con una seduta fissata per il prossimo 25 luglio. Tempi non rispettati, quindi, ed ora lo scioglimento accolto così dal capogruppo d’opposizione Domenico Di Giorgio: "Non poteva che essere questo l’epilogo di un’amministrazione che sicuramente sarà ricordata fra le peggiori che questo territorio abbia mai visto. Da mesi oramai si registravano in maniera evidente una serie di gravi irregolarità sulla gestione amministrativa dell’Ente, segnalate prontamente dal nostro gruppo consiliare, fino alla conferma ufficiale arrivata dagli atti del Revisore dei Conti. Un quadro che nel suo complesso, ci aveva fatto in un sol colpo sprofondare indietro nel tempo ad esperienze che avevamo faticosamente dimenticato, dove disservizi negli uffici e tracotanza mista all’ignoranza degli amministratori la facevano da padroni, basti solo pensare che in questi due anni di amministrazione negli atti ufficiali di programmazione dell’Ente non è presente una sola opera programmata e finanziata che porti la firma di quest’amministrazione, quelle contrabbandate pubblicamente come proprie ancora oggi, sono opere programmate e finanziate dall’amministrazione “DI GIORGIO”. Senza dubbio il f.f. CHIOLA chiude con la sua esperienza una parentesi tutta da dimenticare, e lo fa nel peggiore dei modi, cacciato dal Ministero degli interni che ha provveduto, senza nemmeno attendere il perfezionemento delle procedure previste, addirittura a nominare in tempi rapidissimi ben due commissari, di cui uno proveniente direttamente da Roma, segno questo della gravità della situazione riscontrata".



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