Attualità
BLITZ DEI CARABINIERI
BLITZ DEI CARABINIERI
Capaccio, prostituzione e spaccio di droga: 2 arresti e 3 misure cautelari
Comunicato Stampa
16 luglio 2018 12:50
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CAPACCIO PAESTUM. A Capaccio Paestum e Eboli, i carabinieri della Compagnia di Agropoli, coordinati dal cap. Francesco Manna, supportati da quelli territorialmente competenti, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Salerno, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 5 indagati (2 agli arresti domiciliari, 2 all’obbligo di dimora e 1 all’obbligo di presentazione alla P.G.) ritenuti responsabili di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, nonché, per 2 degli indagati, di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
Ai domiciliari sono finiti il 48enne Raffaele Villacaro di Capaccio Paestum ed il 42enne Luigi Giugliano di Eboli, entrambi con precedenti specifici; obbligo di dimora per i fratelli incensurati capaccesi M.V. e D.V. rispettivamente di 20 e 21 anni; obbligo di firma per la 25enne D.E. capaccese incensurata.
I provvedimenti restrittivi scaturiscono da un’indagine, avviata nell'aprile 2017 e condotta dai militari cilentani, che ha portato all’individuazione di diversi soggetti, dediti a vario titolo allo spaccio di cocaina, eroina e hashish nei comuni di Capaccio Paestum e Battipaglia, nonché di riscontrare, nei confronti di 2 degli indagati, delle condotte di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
Il primo per aver locato immobili per lo svolgimento del meretricio di due donne, consentendo che all’interno di detti immobili vi si svolgesse la prostituzione, sistematicamente esercitata dalle medesime signore, con il pagamento a titolo di locazione irregolare di somme di danaro significativamente più elevate di quelle ordinariamente previste per analoghe situazioni abitative, mentre il secondo per aver favorito e comunque indotto al meretricio un'ulteriore donna, procurandogli appuntamenti con individui con i quali intratteneva rapporti sessuali, e per cui la prostituta riceveva compensi in denaro.
L’attività investigativa, svolta attraverso metodi tradizionali supportati da attività tecniche e mirati servizi dinamici eseguiti dai militari del Norm della Compagnia cilentana, diretti dal m.llo Carmine Perillo, ha consentito di documentare le responsabilità degli indagati in ordine ai reati ipotizzati.



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