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BOTTA E RISPOSTA SOCIAL
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Capaccio, scandalo piscina: polemica 5 Stelle-Palumbo sulla ditta appaltatrice
Redazione
11 agosto 2018 21:45
Eye
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CAPACCIO PAESTUM. Scandalo piscina Poseidone di Capaccio Paestum. Botta e risposta, sui social, tra la libera Associazione Cittadini 5 Stelle e l'Amministrazione comunale in merito alle eventuali responsabilità dell'impresa costruttrice, la Gorrasi Cost di Roccadaspide.
In riferimento alla richiesta dell'Associazione protocollata in municipio ed indirizzata al sindaco del 19 luglio scorso, invocante la denuncia dell'appaltatore ai sensi dell'art. 102 del D.lgs 50/2016 (codice dei contratti pubblici), con contestuale citazione dell'inchiesta giornalistica condotta da StileTV sull'esito delle perizie tecniche giurate commissionate dall'ente civico, i pentastellati hanno postato il seguente messaggio allo scopo di 'ricordare' all'Amministrazione comunale la scadenza dei termini previsti per legge:
"Piscina Poseidone, il tempo è scaduto: lunedì scadono i termini per rivalersi nei confronti della ditta appaltatrice per (secondo i periti dell'Amministrazione) i lavori eseguiti male e non conformi. All'albo pretorio fino ad ora non risultano documenti in merito, se non un incarico di 10.000 euro ad un avvocato casertano per capire se ci sono i presupposti. Se così non fosse ed effettivamente i danni previsti ammontassero a 450.000 e più, per la mancanza di denuncia, il danno sarebbe a carico dell'intera comunità capaccese. Quindi al danno si affiancherà la beffa. Grazie Sindaco!".

Questo, invece, il post di replica a firma proprio del sindaco, Franco Palumbo:
"(...) Poi, ci sono... (5) stelle in caduta libera che continuano a seminare negatività e a non azzeccarne una! E, ora, vi spiego perché: in primo luogo va evidenziata la superficialità con la quale viene affrontata una questione importante per la Comunità Capaccese. Superficialità e scarsa conoscenza dei fatti che dovrebbero suggerire maggior prudenza nelle dichiarazioni, se esse fossero finalizzate ad una corretta informazione e non a mera propaganda politica.
Oltretutto senza tener conto che proprio questo Sindaco e questa Amministrazione hanno denunciato con coraggio i vizi ed i difetti del complesso natatorio , evidenti a tutta la cittadinanza ed ai frequentatori della piscina , proprio per rendere la struttura perfettamente fruibile e conforme alle normative vigenti.
Nel merito va evidenziato quanto segue:
- con contratto di appalto del 12.1.2015 il Comune di Capaccio ha affidato alla Gorrasi Cost. S.r.l. la progettazione e l’esecuzione dei lavori per la realizzazione del Complesso natatorio in Capaccio Scalo;
- al punto 3 dell’art. 14 del summenzionato contratto è espressamente previsto che: “L’appaltatore risponde delle difformità e dei vizi dell’opera ancorché riconoscibili, purché denunciati dalla Stazione Appaltante prima che il certificato di collaudo , trascorsi due anni dalla sua emissione, assuma carattere definitivo”;
- il Collaudo dei lavori è stato redatto in data 12/08/2016;
- a seguito di perizie tecniche sullo stato del complesso , il Comune di Capaccio Paestum con lettera del 01/06/2018 ha tempestivamente notificato alla Gorrasi Cost. S.r.l. formale lettera di denuncia di vizi e gravi difetti dell’opera realizzata con l’elenco specifico di tutte le problematiche riscontrate;
- in riscontro a tale comunicazione, si è tenuto a giugno un incontro preliminare presso il Comune di Capaccio, Ufficio Area Lavori Pubblici, nel corso del quale la Gorrasi Cost. S.r.l. ha preso visione delle perizie redatte dal tecnico dell’Ente;
- successivamente, il Comune ha notificato formalmente alla ditta appaltatrice con Pec le perizie , assegnando il termine di 15 giorni per le controdeduzioni;
- la Gorrasi Cost. S.r.l., con pec del 22/06/2018, ha trasmesso al Comune le proprie deduzioni alle perizie dell’Ing. Venturiello, seguite da ulteriori controdeduzioni da parte del tecnico incaricato dall’Ente;
- essendo, dunque, in presenza di contestazioni reciproche e nella necessità di ripristinare lo stato dei luoghi eliminando le situazioni pregiudizievoli, l’Ente ha deliberato di procedere con un Ricorso per accertamento tecnico preventivo per determinare le cause tecniche oggettive che hanno determinato i vizi e le difformità oggetto di contestazione da parte dell'Ente alla società di costruzione, ai fini dell’instaurazione di un giudizio. È evidente, pertanto, che il Comune ha agito tempestivamente e assolutamente pretestuose ed infondate appaiono le accuse di una presunta inerzia e scadenza dei tempi di contestazione. State sereni perché anche la piscina tornerà a “brillare”.



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