CAPACCIO PAESTUM. Ingente carico di fieno in fiamme, nella notte, a Capaccio Capoluogo. Il rogo, di chiara matrice dolosa, ha ridotto in cenere una trentina di enormi balloni, da utilizzare negli allevamenti bufalini, già caricati su apposito rimorchio trainato da un trattore (nelle foto) e pronti ad essere venduti a terzi dal proprietario, il noto imprenditore Franco Cavallo, originario di Cerrelli di Altavilla Silentina e titolare dell'omonima ditta che commercializza foraggi, una delle più importanti della Piana del Sele. Il carico era parcheggiato in un deposito sito in località Rodigliano, nei pressi di uno dei numerosi terreni che Cavallo affitta da privati, al Capoluogo, per produrre fieno: allertato da alcuni residenti dell'incendio, un operaio è riuscito a spostare il trattore sul ciglio della strada, in Via Carducci, al fine di poter domare il rogo lontano da altra paglia, riscontrando difficoltà nel reperire acqua per mancanza di bocchettoni antincendio o di pozzi pubblici, con il fumo che si è levato al cielo creando una fitta coltre alta diversi metri. Ma sul posto sono giunti tempestivamente i vigili del fuoco del distaccamento di Eboli, diretti dal caposquadra Matteo Memoli, che hanno spento l'incendio confermandone la matrice dolosa, aiutati anche da numerosi abitanti del Capoluogo a testimonianza del grande senso di unità e solidarietà della locale comunità: è la terza volta in poco più di due mesi, infatti, che l'azienda di Cavallo subisce incendi di origine sospetta ai danni di carichi e depositi, tutti denunciati ai carabinieri della locale Stazione, diretti dal m.llo Maurizio Balistreri, che indagano sull'episodio con il coordinamento della Compagnia di Agropoli, agl'ordini del cap. Francesco Manna. Quello bruciato stanotte era l'ultimo carico di balloni, in tutto 30 quelli bruciati, prima di liberare il terreno in locazione: Cavallo, lavoratore instancabile insieme alle moglie, originaria proprio di Capaccio paese, vanta un'ottima reputazione tra gli allevatori, da Battipaglia a Stio, i quali si riforniscono da lui per foraggiare i propri allevamenti bufalini. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, infatti, vi è anche quella dell'astiosa rivalità tra commercianti di fieno del settore e del racket.

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