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"SISTEMA DA RIVEDERE"
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Ospedale Vallo, criticità Rete Cardiologica: interviene il Nursind
Comunicato Stampa
12 novembre 2018 08:56
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VALLO DELLA LUCANIA. Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa inviata alla nostra redazione dal delegato sindacale del Nursind Salerno, Adriano Cirillo: “Con la presente siamo a rappresentare il disappunto dei lavoratori del Presidio San Luca di Vallo della Lucania, in merito al provvedimento che sottrae alla competenza del nostro Presidio Ospedaliero le emergenze cardiologiche verificabili nei territori dei Comuni di: Capaccio Paestum, Laurino, Magliano Vetere, Monteforte Cilento, Piaggine, Sacco, Valle dell’ Angelo, Sanza, Felitto, Trentinara, Buonabitacolo, Castel San Lorenzo

Parliamo del Decreto n. 64 del 16 luglio 2018 avente ad oggetto il Piano Regionale della Rete dell’Emergenza Cardiologica Campana (Rete IMA).

L’ospedale San Luca, poiché individuato nel Piano Ospedaliero della Regione Campania come Ospedale di I° livello (ai sensi dei dettami del D.M.70/2015), nonché centro HUB per le emergenze cardiologiche, rappresenta, come da decenni, un fondamentale punto di riferimento per la richiesta di salute di un’ampia platea di cittadini insistenti nei Comuni del Cilento e Vallo di Diano.

Detto inquadramento rimane inalterato anche nel Decreto n. 64 del 16 luglio 2018, con la particolarità però che i Comuni, e conseguentemente i cittadini, confluenti nel bacino di influenza del P.O. San Luca vengono sensibilmente ridimensionati.

Appare evidente che i comuni “sottratti” all’influenza del centro hub di Vallo della Lucania, quelli citati sopra, vengano fatti ricadere nel centro Hub di Eboli, determinando un ridimensionamento per il centro vallese a tutto vantaggio di quello ebolitano.
L’Ospedale di Vallo della Lucania, e quindi il Bacino numero 18, si è visto sottrarre la bellezza di 12 Comuni, corrispondenti a quasi 40.000 persone, tutta utenza sottratta a tavolino al nostro Ospedale e dirottata verso


l’Ospedale di Eboli, senza nessuna logica convenienza, infatti molte di queste 40.000 persone impiegherà, qualora colto da malore, più tempo ad arrivare nell’Ospedale di Eboli rispetto a quanto impiegherebbe per raggiungere quello di Vallo della Lucania.

Dalle schede allegate al Decreto n. 64 del 16 luglio 2018, si evince come i cittadini afferenti al centro hub di Vallo della Lucania possano arrivare ad esso, in prima applicazione della rete, nel tempo massimo di 1 ora per il 47,30 % dei casi, entro mezz’ora per il 52.70 % dei casi e nessuno al di fuori del tempo massimo di un’ora.

Per quanto attiene invece i cittadini dei comuni afferenti al centro HUB di Eboli troviamo che i cittadini colpiti da infarto potranno giungerlo nel 39,80 % dei casi entro 1 ora, nel 57,60 % dei casi entro 30 minuti, ma nel 2.60 % dei casi supereranno il tempo massimo consentito di un ora.

Il bacino afferente al P.O. di Eboli è molto ampio, i cittadini coinvolti sono molti di più dei 40.000 di cui stimo parlando ma, anche solo volendo Considerare questi ultimi, applicandovi la percentuale del 2.6% possiamo determinare che, potenzialmente, circa 1.040 persone (il 2,6% di 40.000), padri/madri di famiglia, non riuscirebbero ad arrivare in Ospedale e quindi in Emodinamica prima del tempo limite di un ora

È notizia di questi giorni la mobilitazione di diverse Amministrazioni Comunali, tesa a scongiurare la probabilità che, alla luce ed in conseguenza di questa rivisitazione della distribuzione dell’utenza, l’Ospedale di Vallo della Lucania perda i requisiti per essere inquadrato, anche in futuro, come DEA di I° livello continuando ad avere le caratteristiche per mantenere attiva la importantissima Emodinamica.

Il P.O. San Luca e la sua Emodinamica è determinante oggi per il rispetto della “Competitività Temporale” richiamata nel Decreto n. 64 del 16 luglio 2018 (pagina 8 del documento in questione), ma, lo sappiamo, a “Napoli” spesso si ragiona esclusivamente sui numeri e perdere Utenza significherà, a nostro parere, diminuire, appunto in termini numerici, le “prestazioni rese” in ogni anno.

Quindi sui tavoli regionali, numeri alla mano, fra qualche anno potrebbero trovarsi a discutere di dati di un Ospedale (il nostro San Luca), in cui l’utenza non sarà sufficiente a tenerlo a certi livelli di inquadramento giuridico (rischieremo quindi di perdere il DEA di I° livello), e analizzeranno i numeri di una Emodinamica che, probabilmente, potrebbe non avere più un numero di interventi sufficienti a giustificare una sua tenuta in essere.

In sostanza, la questione è molto più grave di quanto possa sembrare, si sta palesando la volontà di affossare il nostro Ospedale, infatti oggi parliamo di Emodinamica, ma siamo certi che ci si fermerà a questo?
Calando l’utenza, non caleranno solo le prestazioni rese dall’Emodinamica, caleranno le prestazioni anche di altre specialità, l’utente che per gli aspetti cardiologici dovrà rivolgersi altrove, pensate che per i resto continuerà a venire a Vallo?

Il problema non riguarda solo la “statistica” o chi nell’immediato dovrà fare più strada per raggiungere Eboli anziché Vallo, riguarda bensì la questione di cosa potrà accadere da qui a qualche anno, quando si saranno create le condizioni necessarie a giustificare un ulteriore de-potenziamento del Presidio Vallese.


Ad oggi nessuno può giustificare un intervento chiaro e diretto di ridimensionamento del P.O. San Luca, preoccuparci però è lecito poiché, volontariamente o meno, a nostro parere si stanno creando le condizioni che ci condurranno verso un abbassamento dei livelli assistenziali per il nostro territorio.

Si tratta quindi di difendere il diritto alla salute della nostra cittadinanza, del nostro territorio, delle nostre famiglie.

Pertanto, nell’ottica di una fattiva collaborazione tra le parti, si propone l’attivazione di una Conferenza dei Servizi che includa tutte le parti sociali interessate all’argomento, ai fini di una rimodulazione della Rete dell’Emergenza Cardiologica Campana (Rete IMA)”.



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