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LABORATORIO POLITICO
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Capaccio, dissidenti rincarano: "Palumbo ingrato e sleale, eletto grazie a noi"
Redazione
29 novembre 2018 22:22
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CAPACCIO PAESTUM. "Si è resa necessaria una nuova risposta a seguito di quella scomposta che sindaco e maggioranza hanno fornito in diretta tv": esordiscono così i consiglieri di opposizione del laboratorio politico dell'Associazione 'Il Popolo' nella conferenza stampa (nella foto) tenutasi questa sera e trasmessa in diretta da StileTV.
Come nel primo incontro pubblico, è il consigliere Fernando Mucciolo a parlare per primo, mostrando due video dell'intervista rilasciata dall'ing. Bello alla nostra emittente: "Il consigliere Mottula smentisce qualsiasi legame con la Gorrasi Cost, però abbiamo appurato che la VM Costruzioni, ovvero la sua azienda, ha partecipato in ATI con la ditta rocchese ad un appalto del 2018 con la Provincia di Salerno di oltre 7 milioni di euro, quindi per quel lavoro erano di fatto soci in solido: pertanto, non si ravvisa un’incompatibilità etico-politica? Inoltre, l’ing. Bello dice che l’ing. De Falco non ha mai ricoperto incarichi per l’Iacp di Benevento, ma ne siamo certi davvero? - spiega ancora Mucciolo mostrando altri atti che smentirebbero il funzionario comunale – siamo certi che De Falco in merito al reale incarico svolto per il centro benessere di Giungano abbia presentato un’attestazione veritiera che, di fatto, lo ha favorito nell’aggiudicazione della progettazione dei lavori nella palestra comunale di Capaccio Scalo?”.
“Non mi sono mai permesso d’interferire durante gare pubbliche e mai nessuno mi ha cacciato fuori durante l’apertura delle buste inerenti le concessioni demaniali, perché per correttezza sono andato via da solo - conclude Mucciolo rispondendo alle invettive lanciate sul suo conto da Palumbo - i documenti protocollati a mia firma sono corretti e coloro che frequentano la mia attività sono persone perbene, lavoratori che fanno sacrifici, che mi onoro di rappresentare perché difendo gli interessi della gente, non personali perché non ne ho".
Prende parola il consigliere Francesco Petraglia, che elenca tutte le cose fatte relativamente alle deleghe ricevute, arrivando a commuoversi quando cita il Memory Day, immaginando poi di scrivere una lettera a Palumbo affermando: “Caro sindaco, sei stato poco elegante, con attacchi gratuiti e falsi, con ignobili offese personali che si commentano da sole; hai scritto una delle pagine più squallide e buie della storia politica di questo paese, sei apparso permaloso ed arrogante come un pugile sleale che, incalzato dall’avversario, corre all’angolo armandosi per difendersi… la invito a tirare fuori onestà intellettuale! Ciò che mi dispiace di più è che non ha riconoscenza, da figlio di questa terra m’indigno quando parla male di questa comunità, che infanga continuamente… la smetta con questo comportamento poco civile, faccia un bagno di umiltà, accetti un confronto politico sereno o sarò costretto a querelarla... mi ha accusato di aver fatto zero quando lei stesso mi ha lodato più volte dai palchi, quindi sia coerente, la finisca con squallide entrate a gamba tesa, come quando ha messo in dubbio i miei rapporti con l'ex sindaco Italo Voza”.
“Sul percorso procedurale che ha sancito il mio trasferimento come medico da Eboli a Capaccio Paestum - termina Petraglia – le dico che è stato doloroso per seri motivi di salute, mentre lei ha fatto immaginare chissà quali sospetti e fantasie, minacciando addirittura di investire la Procura: non ho nulla di cui vergognarmi e ne parlo solo per evitare altre strumentalizzazioni su cose personali delicate, tirate fuori in maniera sconfortante da un sindaco maldestro, che invito ad informare la Procura per vedersi ricevere una bella risata in faccia. La invito a parlare di politica e rispettare chi non la pensa come lei, la monarchia è scomparsa dal nostro Paese, per fortuna! Il popolo ne ha le tasche piene di questi suoi atteggiamenti, perfino sui social".
Tocca poi a Nellina Montechiaro: "Se Petraglia ha letto una lettera, allora io dovrei scrivere un libro per quanto ho fatto in questi mesi calandomi tra il popolo, i risultati parlano per me... caro Palumbo è difficile credere che non mi conoscevi, hai gettato in pasto all’opinione pubblica le mie vicende personali, pensando così di punirmi, ma in realtà hai messo a nudo la tua anima vera! Il mio certificato penale è pulito, dovevi solo dare risposte politiche invece l’hai messa sul personale… chiedo scusa agli elettori per aver creduto in te, se ti presenti oggi non prendi manco il 10%, ti sei autoeliminato perché ci hai presi tutti in giro! Cercando di affondare noi ti sei affondato da solo, hai sputato nel piatto in cui mangi ed i capaccesi non te lo perdoneranno mai".
Pasquale Accarino è sintetico ma non meno diretto: “Caro sindaco, io a Licinella ci sono nato, tu no! Io non ho fatto promesse, al contrario di te, che prometti da un anno e mezzo a vuoto, la gente si è stancata... come i residenti di Via delle Cascine a Spinazzo, ricordi? Ancora aspettano che gli asfalti la strada, eppure avevi detto che l’avresti fatta subito, come una fumata di sigaretta! E poi, so cosa vuol dire essere carabiniere, tu invece per vent’anni hai fatto il politico-carabinere”.
A concludere la conferenza stampa è stato di nuovo Nino Pagano: "Che dire quando uno ad attacchi politici risponde con illazioni personali... è una cosa squallida mai successa in questo Comune; osa pure dire che senza di noi sarebbe stato eletto lo stesso, si sbaglia, visto che lo scarto da Franco Sica è inferiore ai nostri 730 voti, che gli hanno consentito di andare al ballottaggio, dove io ho chiuso accordi con Sica, non lui. Senza noi, senza i condannati quindi, avrebbe vinto Italo Voza di nuovo, faccia bene i conti! E poi, ha tirato fuori la mia ‘famosa’ condanna, quando lui stesso mi ha difeso pubblicamente su questa cosa: ma come può dire che non sapeva niente, lo sapeva benissimo! Vedergli dire in tv che non sapeva nulla, mi ha fatto ridere! Ci tengo a dire che, quando ricevetti l’avviso di garanzia, presentai le mie dimissioni ma l’allora sindaco Marino non le accettò; subito dopo la condanna in primo grado, mi dimisi nuovamente in maniera irrevocabile ed entrò Nicola Ragni. E poi si parlava di un terreno di mia proprietà in merito a questi famosi 100 milioni!”.
“Palumbo mi accusa di aver perso il controllo dell'ufficio tecnico – aggiunge – e che vuol dire? Che facevo il camorrista là dentro? E poi sempre con questa Procura, ma che aspetta, che ci vada! Però una cosa voglio dirtela caro sindaco, fatti dare i carichi pendenti anche da altri consiglieri comunali, poi vediamo se ancora lanci attacchi strumentali per spostare l’attenzione su altre cose! Ovviamente, invierò al Prefetto la registrazione delle sue affermazioni televisive, perché ritengo che il Prefetto debba essere messo a conoscenza di ciò che sta succedendo a Capaccio Paestum”.
In ultimo, Pagano anticipa temi spinosi che saranno dibattuti in Consiglio comunale: "Cittadinanze onorarie concesse senza interpellare prima il Consiglio, il caro-trasparenza per chi richiede accesso agli atti, aumento oneri di costruzione, monetizzazione degli oneri di urbanizzazione quasi che uno si dovrà ricomprare il suo terreno, gestione del Suap".



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