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CONFERENZA STAMPA
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LabPolitico: "Palumbo ci trattava come servi sciocchi raccontando favolette"
Redazione
03 gennaio 2019 20:24
Eye
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CAPACCIO PAESTUM. Nel corso della conferenza stampa tenuta questa sera dai rappresentati del Laboratorio Politico, gli ex consiglieri comunali Nino Pagano, Alfonsina Montechiaro, Francesco Petraglia, Fernando Maria Mucciolo, Pasquale Accarino ed Angelo Merola (nella foto), hanno ulteriormente chiarito alla cittadinanza i motivi del passaggio in minoranza, culminato con la sfiducia al sindaco Franco Palumbo. Si riportano, in sintesi, gli interventi di ciascuno.
Mucciolo: “La sfiducia ha destato chiacchiericcio tra la gente, con l’ex sindaco che ha insinuato il dubbio di chissà quale marchingegno abbiamo fatto per mandarlo a casa: in verità, abbiamo raccolto il grido d’allarme dei cittadini, soprattutto di tanti miei coetanei… oggi abbiamo i presupposti per costruire il migliore programma elettorale possibile ascoltando proprio loro. Il ruolo dell’ing. Bello? Ho chiesto proprio oggi accesso agli atti, perché pare che alcune gare siano state bandite addirittura senza adeguata copertura finanziaria”.
Montechiaro: “Abbiamo dimostrato di saper dismettere le casacche del potere per fare l’interesse comune ed ora intendiamo mettere su una squadra di governo che ci permetta anche di dare sicurezza e stabilità agli operai comunali ed ai vigili urbani; noi non abbiamo tradito, abbiamo rispettato il programma elettorale! Auspico che ci saranno più donne a scendere in campo in politica, perché hanno più fiuto; noi siamo aperti a tutti, ovviamente con delle regole”.
Accarino: “La gente ancora mi chiede come mai siete passati all’opposizione fino a far cadere il sindaco… in verità era la stessa cosa, anzi in maggioranza non potevi nemmeno parlare, almeno in minoranza abbiamo potuto dire la nostra! L’unico titolo che il popolo ci può attribuire è ‘eroi’ di Capaccio Paestum, perché l’abbiamo liberata da una monarchia”.
Pagano: “È una menzogna dire che l’Amministrazione Palumbo è caduta sul Puc, per il semplice fatto che non ne abbiamo mai parlato! Eppure abbiamo chiesto più volte di sapere cosa stavano facendo gli architetti incaricati, che abbiamo solo conosciuto ma mai incontrato… Lo stesso Mazza, infatti, ha denunciato che dell’incontro sul preliminare non ne sapeva nulla nessuno; anche nel Consorzio Farmaceutico, Palumbo, presidente dello stesso, non ha mai fatto un verbale, rinnovando incarichi e ruoli a tempo indeterminato su sua assoluta iniziativa, scegliendo tutti professionisti esterni a Capaccio Paestum, anche al Comando vigili è stata assunta una persona di Ogliastro Cilento… concludo aggiungendo che, alla fine, gli unici ad andare in Procura siamo stati noi ed abbiamo portato solo atti a nostro avviso discutibili, perché noi non siamo mai scesi sul personale".
Petraglia: “Ci eravamo stufati delle continue prese di posizione autoritaristiche del sindaco e del suo entourage, che hanno reso i consiglieri comunali inermi ed impossibilitati anche pure a parlare, costretti a subire decisioni unilaterali, perfino i cittadini sui social non potevano permettersi di dire cose contro di lui ed i suoi amici, usando finanche toni minacciosi ed accusatori; gli contestiamo la gestione di situazioni spinose come la piscina comunale, l’ex cinema Myriam, l’equo pagamento dei tributi comunali dovuti e inevasi, il sottopasso di Paestum, lo sperpero di fondi comunali ali LinOra Village, gli incarichi conferiti sempre a persone esterne mortificando i capaccesi; sui lavoratori Paistom, le parole di Rosanova valgono più di cento conferenze stampa, anzi siamo contenti che siano andati a casa così pagheremo i loro stipendi coi soldi e i gettoni di presenza che prendevano il sindaco, i suoi assessori, lo staff e l’entourage staff… Palumbo poi, a nostro avviso addirittura contro legge, voleva piazzare gli operai in tre cooperative che avrebbero comportato un aggravio di spesa del 35%... e come avrebbe coperto tale esborso? Perché Palumbo non ha portato in Consiglio comunale né fatto approvare il bilancio di previsione 2019 per mettere al riparo i lavoratori?
Ma in fondo lo so come avrebbe fatto, ovvero avrebbe per l’ennesima volta tirato fuori dal suo cilindro magico la soluzione a cui nessuno aveva pensato e la consueta promessa faraonica che poi, puntualmente, sarebbe stata disattesa… Avrebbe raccontato le sue solite favolette, come la promessa in campagna elettorale di superare i vincoli della 220 con la 221! Il tutto mentre la dottoressa Raeli ha dovuto fare salti mortali per far quadrare i conti e per sostenere i costi del suo entourage; concludo parlando del preliminare di Puc, non condiviso con alcun consigliere, che è apparso ai malpensanti come un pacchetto confezionato su misura… ecco perché lo abbiamo sfiduciato, perché il ruolo di servi sciocchi non si addiceva a noi”.



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