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DECINE DI MESSAGGI
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Capaccio, addio a Pinello Castaldo: il cordoglio di amici e colleghi
Redazione
23 gennaio 2019 14:28
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CAPACCIO PAESTUM. Dolore e dispiacere, a Capaccio Paestum, per la scomparsa di Giuseppe Castaldo, ex consigliere comunale, noto come Pinello e simpaticamente definito ‘governatore del Capoluogo’ per i suoi trascorsi politici a Capaccio paese. Diversi i messaggi di cordoglio pervenuti alla nostra redazione per ricordare la figura dell’imprenditore 60enne, stroncato da ictus dopo quattro giorni di agonia nel reparto di Rianimazione dell’ospedale “Ruggi” di Salerno.
“Pinello Castaldo ci ha lasciato. Nel corso degli ultimi anni è stato sempre tra i protagonisti della politica Comunale. Ha ricoperto a lungo il ruolo di Consigliere Comunale. Non fece mai mancare il suo forte impegno per la soluzione dei problemi locali, in particolare per il Capoluogo. Lo ricordo con tanto affetto ed esprimo il mio sentito cordoglio ai suoi familiari” scrive Pasquale Marino, storico primo cittadino capaccese e candidato sindaco alle prossime Elezioni Comunali.
Questa invece la dedica di Mauro Gnazzo, guida del Progressisti per Capaccio Paestum, all’amico che non c’è più: “Sospendiamo le nostre attività politiche in questi due giorni per unirci al dolore della famiglia e degli amici per la perdita del caro ‘governatore’ Pinello. Addio caro amico. Il tuo mondo era la gente semplice, che ti amava e ti rispettava. Non ti risparmiavi per aiutare un amico in difficoltà, un parente, un estraneo, un cittadino, un lavoratore. Protagonista di tante battaglie affrontate con costanza e senso di responsabilità. Tantissimi ricorderanno le tue conquiste di diritti e di avanzamenti della condizione lavorativa e di vita. Sapevi stare al mondo nel modo giusto, nei ruoli pubblici che avevi ricoperto e tra gli amici. Mi hai subito colpito quando ti ho conosciuto, per come vivevi le battaglie, con forza e intensità, facendo squadra con tutti i compagni. Mancherà la tua presenza a volte discreta. Le tue rimostranze, i tuoi silenzi. Viene meno un amico sincero. Buon viaggio caro governatore. Che la terra ti sia lieve”.

“La Redazione di Avanti #CapaccioPaestum2019, in memoria del caro amico Pinello Castaldo, sospende l'inserimento di nuovi post per 48h. Il mio pensiero in questo momento va alla famiglia, agli amici, ai tanti che gli volevano bene. La nostra comunità perde un protagonista genuino della politica, un uomo sincero. Con Pinello ho avuto l'onore di sedere insieme in Consiglio Comunale e di condividere in quegli anni tanti momenti. Ci sentivamo spesso, anche di recente. Facevamo il cosiddetto ‘punto della situazione’. Proprio adesso che ti preparavi ‘ad una nuova battaglia’. Mi mancherà la tua proverbiale ironia. Ciao Pinello” scrive invece Carmine Caramante, ex consigliere comunale e collega di Castaldo in maggioranza nell’ultimo mandato Marino.
Un pensiero per Pinello anche da Oscar Nicodemo, presidente dell’Osservatorio per Capaccio Paestum: “Sono tanti, davvero troppi i ricordi che mi legano a lui. Un’infanzia e parte dell’adolescenza trascorsa insieme, con gli inseparabili Dario Marandino e Silvio Ricci. E poi gli incontri maturi, da adulti, a parlare, dopo il caffè, di politica e altro. Pinello conosceva la sofferenza, che la vita riserva a ognuno di noi, in piccole o grandi dosi. E, questo lo aveva reso una persona generosa, sensibile oltre ogni scontato atteggiamento di educazione alle buone regole. Era ironico e gli piaceva esagerare nelle sue iperboli narrative. Quando raccontava qualcosa di divertente cercava di metterci “arte”, alla maniera di un esperto di filastrocche popolari. La politica è stata la sua passione, il suo sbocco, il suo cruccio. Ne parlava con enfasi e con la foga che distingue il sentimento acceso di chi si spende per una verità. Talvolta, tirava fuori delle teorie astratte, forse impraticabili, oppure alternative all’analisi di rigore, ma che avevano la caratteristica di apparire di un’originalità cristallina. Era un convinto craxiano, che amava la fermezza delle decisioni e la visione liberale di quel socialismo, non più una variante opaca del PCI, ma una forza con una propria autonomia culturale. Di Pinello posso dire con certezza, da amico e da suo stretto parente, che aveva un’anima popolare, nel senso più genuino del termine. Non era scontroso e artificiosamente introverso, ma aperto con spontaneità a tutto e verso tutti, e niente lo gratificava più del riconoscimento altrui per l’impegno profuso verso il suo paese, sempre preferito, sin da bambino, alla città, Salerno, dove risiedeva la sua famiglia per gran parte dell’anno.
Da piccoli, quando lui aveva sei anni e io cinque, notando le mie difficoltà ad allacciarmi le scarpe, mi insegnò a fare un nodo che non è quello abituale. Ancora, oggi, io adopero quella soluzione, non sapendo avvalermi dell’altra. E, stamane, dopo aver ripetuto il gesto, istintivamente mi sono seduto al computer, per ricordarlo come merita, cercando di avvicinarmi alla sua genuinità e alla sua autenticità. Semplicemente, arrivederci, caro Pinello”.



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