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SINDACA LASCIATA FUORI
SINDACA LASCIATA FUORI
Battipaglia, vertenza Treofan prosegue: Mise chiede ritiro licenziamenti
Redazione
04 febbraio 2019 20:53
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ROMA. Al Ministero dello Sviluppo economico si è tenuto oggi il tavolo di crisi su Treofan-Jindal, presieduto dal Vice Capo Gabinetto Giorgio Sorial, a cui hanno partecipato i rappresentanti di Jindal Italia i rappresentanti delle Regioni Campania, Puglia e Umbria e le organizzazioni sindacali.
Era stata convocata per partecipare all'incontro anche la precedente proprietà di Treofan, la M&C, per chiarire alcuni aspetti in merito alla cessione dell'azienda a Jindal, ma ha declinato l'invito. La procedura di vendita presenta, infatti, alcuni aspetti non chiari tanto che risulta già al vaglio della Consob e dell'Agcm, anche attraverso le istanze presentate dal Ministero.
Nel corso dell'incontro, il Vice Capo di Gabinetto Sorial ha ribadito che la vertenza Treofan-Jindal riguarda non solo il sito di Battipaglia ma l'intero complesso aziendale presente in Italia anche negli stabilimenti di Terni e Brindisi.
Sorial ha inoltre a chiesto ai rappresentati dell'azienda "di ritirare immediatamente la procedura di licenziamento collettivo prevista per i lavoratori dello stabilimento di Battipaglia e procedere alla presentazione del piano industriale di Treofan-Jindal, con l'obiettivo di salvaguardare sia i siti produttivi che tutelare tutti i dipendenti".
L'azienda si è impegnata a congelare per le prossime due settimane la procedura di licenziamento collettivo per il sito campano in attesa di presentare al tavolo il piano industriale dell'intero gruppo.
Il Ministero ha convocato un nuovo incontro per il 18 febbraio. Si conclude così la lunga giornata nella Capitale vissuta dai lavoratori battipagliesi della Treofan, giunti nella Capitale a bordo dei pullman partiti all'alba. Al loro fianco anche gli operai di Terni, le sigle sindacali, Potere al Popolo e la sindaca Cecilia Francese. Polemica quando,nel pomeriggio, la Francese, che indossava la fascia, ha dovuto subire il 'no' del Ministero all'ingresso, con la sindaca che non era stata invitata a prendere parte all'odierno appuntamento al Mise.

LE REAZIONI “Continuano i tavoli ma le risposte non cambiano – scrive Davide Trezza, coordinatore nazionale Potere al Popolo -. Di Maio e Jindal ancora assenti, per i lavoratori ancora una volta una delusione. Ormai è chiaro che questo governo non ha alcuna idea per tutelare l'occupazione di 76 lavoratori. Anche oggi la dimostrazione di caparbietà e di tenacia degli operai è stata enorme. Solo la loro determinazione potrà rispondere a multinazionali criminali e a una politica incapace" "Il governo fermi la multinazionale indiana Jindal che dopo aver acquistato l'azienda ad un prezzo al di sotto del reale valore, adesso intende chiudere lo stabilimento sulla pelle di 80 lavoratori della sede campana che verrebbero licenziati. Nelle intenzioni della multinazionale, tra l'altro, c'è il trasferimento del sito in Puglia per accedere a importanti finanziamenti pubblici, e ciò va di certo scongiurato. Ci sono troppi lati oscuri in questa vicenda. L'esecutivo non può assolutamente fallire, pertanto, mi aspetto che dal tavolo al Mise che si apre oggi si ottenga incondizionatamente la salvaguardia dei posti di lavoro di queste persone. Ritengo inoltre che debbano essere fatti i dovuti accertamenti sulla legittimità della cessione poiché non si comprende perchè un'eccellenza del settore come la Treofan sia stata venduta a soli 500mila euro". Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati di Fratelli d'Italia, Walter Rizzetto ed Edmondo Cirielli annunciando la presentazione di un'interrogazione a tutela dei lavoratori e per escludere che la Jindal ottenga finanziamenti pubblici sotto qualsiasi forma se dovesse procedere con la delocalizzazione della produzione.




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