CAPACCIO PAESTUM. La sua famiglia vende cibo e bibite da oltre 21 anni sul classico camion dei panini, sempre agli stessi posti autorizzati dal Comune di Capaccio Paestum. Non solo: nel corso del tempo, ha pagato regolarmente i previsti oneri concessori Tosap per l’occupazione di suolo pubblico. Da un giorno all’altro e senza alcun preavviso, però, l’ente civico gli revoca tutti i permessi intimando l’immediata sospensione dell’attività, e la questione finisce in tribunale.
È la storia del capaccese A.M. di 37 anni, sposato e padre di un bimbo, che da tale lavoro, ereditato dai genitori, trae l’unica fonte di sostentamento per la sua famiglia: godendo di regolare licenza alimentare e non alimentare con somministrazione, infatti, vende anche piccoli articoli di cancelleria nei pressi delle scuole elementari e medie di Capaccio Scalo, precisamente in Viale Padre Pio e Via Giovanni Falcone, occupando gli spazi pubblici previsti dalle concessioni comunali. Occupazione che avviene in pianta stabile in posteggi ben delimitati dal Comune, non in forma itinerante come invece sostenuto dai vigili urbani.
Ieri, i giudici del Tar di Salerno hanno accolto la richiesta di annullamento, previa sospensione dell’efficacia, del provvedimento con il quale l'Ufficio Tosap del Comune ha disposto la revoca delle autorizzazioni per l’occupazione di suolo pubblico, risalenti al 1998 e al 2015, intestate all’uomo, sulla scorta di una nota del Comando di Polizia Municipale redatta a seguito di una denuncia.
La trattazione collegiale in camera di consiglio è stata fissata per il 13 marzo prossimo: l’avv. Antonio Di Filippo, difensore del 37enne, ha contestato il provvedimento di revoca ravvisando eccesso di potere e difetto di motivazione: A.M. e la sua famiglia, intanto, continuano a vivere nell’incubo di poter perdere il lavoro che svolgono da due decenni nella città in cui vivono.