Attualità
"DANNO D'IMMAGINE"
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Aquara, ammanchi sui depositi postali: sindaco sollecita risarcimenti
Redazione
14 febbraio 2019 17:00
Eye
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AQUARA. Ammanchi sui conti correnti postali di decine di pensionati del comune di Aquara. Il sindaco, Antonio Marino, in una lettera inviata alla direzione generale di Poste Italiane, esprime solidarietà ai cittadini che hanno visto sparire i loro risparmi sollecitando i dovuti risarcimenti e che si faccia al più presto chiarezza sull’incresciosa vicenda:

“A causa dei fatti verificatisi presso l'ufficio postale di Aquara (nella foto) – si legge nella missiva - questa Ammistrazione comunale intende rappresentare quanto segue:
- nella nostra piccola comunità le Poste, unitamente ad altre istituzioni di servizio pubblico, hanno sempre rappresentato un punto di riferimento importante per tutti i cittadini residenti e domiciliati ad Aquara e all’estero;
- gli ammanchi sui depositi postali, sia pure in corso di accertamento, hanno gettato nello sconforto decine di famiglie, alle quali va la nostra solidarietà e vicinanza, che si sono viste improvvisamente sottratti i loro risparmi;
- questa vicenda, oltre a produrre un danno rilevante ai cittadini malcapitati, ha causato peraltro un danno di immagine al paese.
Pertanto, questa Amministrazione chiede a Poste Italiane di accertare immediatamente l’entità delle somme mancanti. Sarebbe auspicabile, inoltre, avere garanzie riguardo ai giusti risarcimenti, dovuti ai risparmiatori interessati, e tempi rapidi, poiché occorre avere coscienza di una situazione che, col passare del tempo ed in assenza di adeguate e definitive risposte, rischia di alimentare seri problemi individuali e collettivi.
Infine, questa Amministrazione si dichiara disponibile a collaborare con le Poste per accertare i danni e favorire la restituzione delle somme mancanti.
Nella certezaa che vorrete tenere nella giusta considerazione questa nostra nota, che vuole semplicemente rappresentare il rammarico della nostra Comunità per quanto accaduto, ma soprattutto vuole sollecitare le Poste a ridare ai nostri cittadini, al più presto possibile, il denaro di cui non hanno eventualmente più la disponibilità”.



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