CAPACCIO PAESTUM. Venduto per un milione di euro l’antico mulino di Paestum: ad acquistarlo il noto imprenditore alberghiero e vitivinicolo capaccese, Giuseppe Pagano.
Si tratta di uno dei più suggestivi compendi immobiliari vista Templi ubicati nell’area archeologica (nella foto), formato da due edifici: il più grande a due piani più mansarda e l’altro monolivello, adibiti a locali commerciali e residenza, con circa 14.000 mq di terreno circostante.
Dopo il Savoy Beach Hotel, l’Esplanade Boutique Hotel e il Beach Club 93 sulla costa Bandiera Blu della Laura, la Tenuta San Salvatore 1988 in quel di Giungano e la Dispensa di San Salvatore al Cafasso, dunque, Peppino Pagano aggiunge una cornice unica al mondo ai suoi capolavori imprenditoriali: ad onor del vero è stata la moglie, Giuseppina Di Lascio, ad acquisire la proprietà, che sarà trasformata nella sede di prestigio dell’azienda agricola San Salvatore, con pregiata cantina dei suoi vini pluripremiati e vendita dei prodotti enogastronomici di eccellenza del territorio pestano e cilentano.
Ai sensi del decreto legislativo n. 42/2004, il Ministero dei Beni Culturali aveva a disposizione 60 giorni, dalla comunicazione inoltrata dalle parti, per esercitare il diritto di prelazione pareggiando l’offerta economica pattuita, ma ciò non è avvenuto e con atto notarile la compravendita è stata regolarmente perfezionata: decisiva la mediazione del dott. Alessandro Petraglia, esperto immobiliarista, autore così di uno degli affari immobiliari più rilevanti di sempre a Capaccio Paestum.

UN ‘GIOIELLO’ NEL CUORE DELLA CITTÀ ANTICA
Il complesso immobiliare, articolato su più livelli, era di proprietà della famiglia D’Alessio: un tempo aveva la funzione di mulino all’interno della città antica e custodisce in sé la memoria storica-artigianale più recente di Paestum, intrisa di vita rurale, lavoro ed attività per la trasformazione del grano in farina, con il commercio, l’artigianato e la residenza dei proprietari: alla fine degli Anni ’50, ha assunto anche la connotazione commerciale, atteso che Paestum si avviava a diventare meta del turismo nazionale ed internazionale per la visita delle sue splendide rovine.
L’edificio principale è a pianta rettangolare con area pertinenziale esclusiva di 5.000 mq, caratterizzato da una veranda fronte strada di 30 mq e un locale commerciale al piano terra di 220 mq; piano primo e piano mansardato, ciascuno di 80 mq, sono a destinazione abitativa, per un totale di quattro camere da letto con bagno, balconcino e armadio a muro. Il fabbricato adiacente, invece, è di 46 mq adibiti a locale commerciale con bagno, antistante zona espositiva esterna già recintata e pertinente locale deposito di 20 mq. Del compendio fa parte anche un’area di 8.500 mq, posta alle spalle dei fabbricati nell’antica cinta muraria, adibita a parcheggio.
Ovviamente, nel rispetto dei rigidi vincoli imposti nell’area tutelata e previa autorizzazione del Mibact, il complesso è da ristrutturare, con permesso a costruire (n. 64/2016) già rilasciato.

QUALI AFFARI DOPO VILLA SALATI E L’ANTICO MULINO?
Dopo la vendita di Villa Salati per 4 milioni e l’antico Mulino per 1 milione di euro, resta ancora un affare ‘appetibile’ nell’area archeologica di Paestum. Si tratta della caratteristica villetta adagiata sull’anfiteatro romano, che da anni i proprietari, la famiglia Uliano, cerca di vendere al miglior offerente per non meno di 450mila euro: si tratta di bilocale di 60mq dotato di servizi, cucina, sottotetto, camere vista Templi ed annesso giardino di circa 500 mq.
Per chi volesse invece provare la soddisfazione di alloggiare in una residenza storica, e può spendere almeno 300mila euro, in vendita c’è anche l’antica torre di avvistamento a Foce Sele, di origine spagnola e risalente al XVI secolo: è adagiata sulla sponda sinistra del fiume al centro di un terreno di circa 7.000 mq, con prolifico agrumeto ed annessa dependance: anche questo immobile è gestito dalla Petraglia Immobiliare di Capaccio Paestum.