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INTERROGATORI DI GARANZIA
INTERROGATORI DI GARANZIA
Eboli, impero Tre Stelle: La Marca nega tutto, muto l'ex boss pentito Maiale
Redazione
19 febbraio 2019 08:23
Eye
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EBOLI. “Non ho corrotto nessuno, non sono un camorrista e non ho legami con Maiale”: queste in sintesi le parole di Gianluca La Marca (a sinistra nella foto), l’amministratore del caseificio Tre Stelle di Eboli arrestato venerdì scorso da carabinieri e Guardia di Finanza, nel corso dell’interrogatorio di garanzia tenutosi, nel carcere di Fuorni, davanti al gip Ubaldo Perrotta del Tribunale di Salerno. Un colloquio durato oltre 3 ore durante le quali il giovane imprenditore ebolitano ha risposto “in modo esaustivo” alle domande dei magistrati antimafia Rocco Alfano e Marco Colamonici della Dda salernitana, secondo quanto riferito dai legali difensori Silverio Sica e Giovanni Annunziata, che hanno chiesto al gip la revoca della misura cautelare in carcere dopo aver già presentato ricorso al Riesame contro il provvedimento restrittivo.
La Marca, in particolare, ha respinto qualsiasi accusa di metodo mafioso, negando di aver agito in nome e per conto del clan Maiale, definendo inesistente il rapporto con lo stesso ex boss della Piana del Sele, col quale avrebbe invece avuto solo “contatti occasionali”.
Il 42enne imprenditore caseario ebolitano, inoltre, sostiene di non aver avuto alcun vantaggio dal direttore dell’Agenzia delle Entrate di Salerno, Emilio Vastarella, finito agli arresti domiciliari per corruzione: “Ho pagato il dovuto secondo le procedure di legge, conciliando quando si poteva conciliare e facendo ricorso quando possibile” ha spiegato La Marca, ricollegandosi al luglio dello scorso anno, quando le Fiamme Gialle alla Tre Stelle srl sequestrarono, con provvedimento d’urgenza, denaro e altri beni per circa 8 milioni di euro, con l’azienda che alla fine decise di versare al Fisco quasi 5 milioni.

SCENA MUTA DELL’EX BOSS PENTITO
Scena muta davanti ai magistrati, invece, di Giovanni Maiale (a destra nella foto): il pentito di camorra, anche lui interrogato ieri, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il direttore Vastarella, difeso dall’avv. Giuseppe Stellato, sarà interrogato invece oggi e dovrà difendersi dall’accusa di aver ‘aggiustato’ alcune pratiche applicando extra sconti sulle sanzioni da pagare per favorire La Marca, in cambio di costosi bracciali in oro e diamanti per la moglie e un orologio di lusso. Secondo la Guardia di Finanza, inoltre, il direttore generale dell’Agenzia delle Entrate di Salerno sarebbe intervenuto personalmente per favorire lo sblocco di rimborsi Iva.



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