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ENTE CIVICO HA 10 GIORNI
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Autovelox Agropoli, Provincia invia precetto: esige 1 mln di euro dal Comune
Alfonso Stile
15 marzo 2019 16:10
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AGROPOLI. La Provincia di Salerno batte cassa ed invia al Comune di Agropoli un atto di precetto chiedendo il pagamento, entro 10 giorni, di oltre un milione di euro. Attraverso i legali dell’ente, l’Ufficio Contenzioso di Palazzo Sant’Agostino esige precisamente il saldo di 1.087.527,14 euro quale quota parte degli incassi fruttati dall’ormai famigerato autovelox installato dall’ente civico agopolese sulla SP430, autorizzato proprio dalla Provincia di Salerno. L’art. 142 – comma 12 bis del Codice della Strada, infatti, dispone che “i proventi delle sanzioni derivanti dall’accertamento delle violazioni dei limiti massimi di velocità (…) attraverso l’impiego di apparecchi e sistemi di rilevamento, dispositivi o mezzi tecnici di controllo a distanza (…) sono attribuiti, in misura pari al 50% ciascuno, all’ente proprietario della strada sulla quale è stato effettuato l’accertamento”, ovvero la Provincia di Salerno.
Su insistenti richieste dell’ente provinciale, nell’ottobre 2017 il Comune di Agropoli, con nota a firma del sindaco e del comandante della polizia municipale, comunicava un incasso complessivo pari ad euro 5.927.200, dettagliando però spese ed esborsi per oltre 3,5 mln di euro, determinando così un utile netto di 2.401.791,90 euro da dividere a metà con la Provincia, che emanava conseguente ingiunzione di pagamento per la somma di 1.200.895,95 in data 7 dicembre 2017 al Comune cilentano.
L’Amministrazione Coppola, però, a maggio 2018 comunicò un nuovo importo, detratto di maggiori esborsi calcolati per incarichi legali, quantificò definitivamente il debito dovuto in 1.186.614,14 euro, versando subito 100mila euro alla Provincia sulla scorta di un piano di dilazionamento in rate semestrali del residuo, fino al 2020.
Da quel momento, però, dal municipio di Agropoli non è stato bonificato alcun ulteriore acconto, facendo così scattare l’atto di precetto, datato 1° marzo 2019: ora al Comune non resta che fare i conti definitivamente con il pesante debito da saldare all’ente provinciale, davanti ad un giudice.



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