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INDAGINE KAMARATON
INDAGINE KAMARATON
Blitz a Camerota, ecco come i carabinieri hanno incastrato la ‘cricca’
Redazione
17 maggio 2019 08:40
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CAMEROTA. Le casse comunali usate come carta di credito, la Soget trasformata nell’ufficio di collocamento per parenti e amici, bilanci falsificati sistematicamente per coprire le spese pazze di una ‘cricca’ di amministratori spregiudicati. È una storia di clientelismo e mala gestio quella scoperta, a Camerota, grazie al fiuto del pm Vincenzo Palumbo ed alla perseveranza del cap. Zitiello prima e del cap. Calcagnile poi alla guida dei carabinieri di Sapri.
In cella sono finiti l'ex sindaco Antonio Romano, Fernando Cammarano e Rosario Abbate. Ai domiciliari Antonio Troccoli, Ciro Troccoli e Michele Del Duca; divieto di dimora per Giancarlo Saggiomo, Vincenzo Bovi e Vincenzo Del Duca. Divieto di dimora ed interdizione per Antonietta Coraggio (attuale vicesindaco di Vallo della Lucania e capo dell’Ufficio Tecnico a Camerota) e Esposito Mauro. Il pm inquirente aveva chiesto la custodia in carcere anche per Antonio Troccoli e in domiciliari per gli altri indagati poi raggiunti da obbligo di dimora. Nessuna misura cautelare, infine, per l’imprenditore Giuseppe Gagliotta.
Grazie a fiumi d’intercettazioni e cimici negli uffici comunali, dal contenuto inequivocabile, svelati dagli inquirenti anni di malaffare e corruzione sistematica al municipio di Camerota: contestate la falsificazione sistematica di voci di bilancio, l’illegittima concessione dell’appalto novennale per la riscossione dei tributi alla Soget, avvenuto con la promessa di assunzioni di personale gradito agli amministratori in carica; l’ammissione di ditte locali prive dei requisiti, con il conseguente turbamento di appalti e affidamenti diretti per la realizzazione di strade e rete fognaria, nonché per la gestione dei servizi cimiteriali, di refezione scolastica, pulizia dei parcheggi, gestione dell’area portuale, tinteggiatura del municipio, allestimento dei seggi elettorali, incarichi legali, ripetitori di frequenze tv e concessioni demaniali, in alcuni casi in cambio di mazzette.
Sdegno anche per l’appropriazione illecita e distrazione di fondi delle società partecipate La Marina de il Leon di Caprera e La Calanca per spese e sponsorizzazioni fittizie, finanche con i fondi riscossi per la Tosap, che in molti casi sono stati ‘girati’ ad ex amministratori e funzionari comunali senza motivazione e coperte con fatture fittizie.
L’indagine, denominata ‘Kamaraton’, ha ricostruito, dunque, numerosi episodi di corruzione, peculato, abuso d’ufficio, falso in atto pubblico, appalti truccati e distrazione di denaro ad opera di ex amministratori, accertando l’esistenza di un’associazione per delinquere, dal 2012 al 2017, finalizzata alla commissione di un numero indefinito di reati contro la pubblica amministrazione, come illustrato dal procuratore capo della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, Antonio Ricci, nel corso della conferenza stampa di ieri.



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