Attualità
INDAGINI DEI CARABINIERI
INDAGINI DEI CARABINIERI
Baronissi, rapina e tentato omicidio: arrestati due pregiudicati
Comunicato Stampa
25 luglio 2019 11:13
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BARONISSI. Nella mattinata odierna, a Baronissi e Pisciano, ufficiali di PG in servizio presso la Compagnia dei carabinieri di Mercato San Severino (nella foto), diretta dal magg. Alessandro Cisternino, ha eseguito un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla DDA presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, nei confronti di due indagati ritenuti responsabili dei reati di tentato omicidio, rapina a mano armata, violazione di domicilio, lesioni personali, detenzione e porto illegale di arma da fuoco aggravati dal metodo mafioso/camorristico.
L’attività investigativa, coordinata dalla Procura salernitana, è stata avviata successivamente all’esplosione di colpi d’arma da fuoco avvenuta il 20 luglio scorso, a Baronissi, a danno di un soggetto del posto, attinto, nella circostanza, da un solo colpo di pistola alla caviglia e giudicato guaribile dai sanitari in 30 giorni di prognosi.
Le indagini hanno consentito di riscostruire con precisione il gravissimo evento, facendo emergere che si è trattata di una vera e propria caccia all’uomo, in quanto gli indagati, pur di avere al loro cospetto la vittima, lo hanno provocato dapprima introducendosi nell’abitazione della figlia e poi rapinando il ciclomotore del figlio, in maniera tale chela persona offesa, per proteggere i propri familiari, si è immediatamente recato presso la propria abitazione, dove ad attenderlo vi erano i due indagati i quali, notandolo arrivare a bordo della propria autovettura, gli esplodevano contro numerosi colpi di arma da fuoco.
L’evento morte non si verificava poiché la vittima, avvedutasi di quanto stava per accadere, non si fermava con il veicolo e si dava alla fuga per non consentire agli indagati di mirare e continuare a sparare. Infatti, le immagini dell'agguato, riprese da un sistema di video sorveglianza privato, mostrano con chiarezza la fisionomia dei malviventi appostati lungo la pubblica via, i momenti degli spari ed i proiettili che scheggiano anche sull'asfalto. È stato altresì dimostrato che gli indagati, uno dei quali resosi subito irreperibile, hanno agito sia con metodo mafioso/camorristico sia con la finalità mafioso/camorristico in quanto già indagati e condannati per gravi reati.



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