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NOI PER L'ITALIA-UDC
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Capaccio, Quaglia: "Paese diviso a metà, avanti insieme nella diversità"
Comunicato Stampa
02 agosto 2019 14:36
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CAPACCIO PAESTUM. Riceviamo e pubblichiamo, integralmente, la seguente nota stampa diffusa da Noi per l’Italia Udc, a firma del segretario cittadino di Capaccio Paestum, Angelo Quaglia.

La campagna elettorale si è appena consumata lasciando sul campo un paese diviso a metà con tante ferite e tanta insofferenza. Ha vinto chi ha predicato meglio promesse e speranze, assaporando l’esiguo sapore della vittoria. Ha perso chi non è stato capace di parlare al paese reale subendo un’amara sconfitta. Per guarire le ferite del paese diviso a metà, non bastano l’impegno e la capacità di chi ha vinto. La metastasi dell’odio nascosto come il magma di un vulcano, rischia di avvolgere tutti in un ‘autunno caldo’ di vecchia memoria sindacale. Ogni tempesta comincia da una singola goccia e il nostro paese non ha più la forza di sopportare un altro temporale. Altre disfide di Barletta, non le auspica nessuno, di una nuova campagna elettorale autunnale più velenosa di quella appena passata non se ne sente il bisogno. Vinti e vincitori comprendano, che ognuno rappresenta la metà del paese e che un patto di governo senza ambizioni politiche di chi ha vinto e senza spirito di rivincita di chi ha perso, è il vero cambiamento che i cittadini aspettano nell’interesse generale del paese. Lavorare insieme per un patto di responsabilità per riappacificarsi, per porgere una stretta di mano alla metà dei cittadini che hanno perso, per tentare di piacere a tutti, anche se l’impresa non è riuscita nemmeno a Nostro Signore che finì crocefisso. Un accordo programmatico pubblico per dare priorità alle soluzioni di problemi fondamentali che aspettano da decenni come: il Piano Urbanistico Comunale, la messa in sicurezza del fiume Sele, la riqualificazione del litorale, il sottopasso ferroviario e un piano straordinario per il lavoro”. Una rivoluzione politica da vincere tutti, al di là degli steccati che separano chi ha vinto e chi ha perso. “Insieme nella diversità” avrebbe suggerito Aldo Moro, per gettare le basi per un nuovo ed entusiasmante futuro. Insieme, per annullare le divisioni e l’odio che ci separano, insieme per recuperare credibilità e consenso all’intera classe politica. Le sfide dell’epoca si vincono guardando oltre l’orizzonte, di là delle legittime ambizioni di ognuno, con rispetto, civiltà e senza presunzione. Chi ha vinto comprenda, che il suo ruolo non è quello di umiliare l’avversario, ma saper rispondere ai bisogni e alle attese della gente con il contributo di quelli che hanno perso e di quelli che non votano più e che sono tantissimi. Il Sindaco comprenda, che è meglio vincere il campionato con un paese festante, che qualche partita con pochi tifosi di parte.



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