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L'ACCORDO
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Pastorizia e sviluppo risorse boschive: accordo Piaggine-GAL europei
Comunicato Stampa
04 ottobre 2019 15:04
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PIAGGINE. Lo scorso 2 ottobre a Piaggine è stato sottoscritto un Accordo Programmatico sulle problematiche della pastorizia a conclusione della tre giorni di incontri (30 Settembre, 1 e 2 Ottobre) tra delegazioni della Catalogna/Spagna (GAL Repouilles, ARCA), della Francia (GAL Cévennes, la Chambre d’Agriculture d’Occitanie) e dell’Italia (GAL Cilento Regeneratio, Comunità Calore Salernitano, Comune di Piaggine, Terra Nuova, Istituto di gestione della Fauna) riunitesi nel comune montano del Cilento per la terza tappa , dopo quelle in Francia e Spagna, del Progetto europeo “Pastorizia e sviluppo delle risorse naturali boschive per la valorizzazione dei mestieri, della biodiversità agricola e dei territori”.

Le delegazioni si sono fatte portavoce di realtà territoriali sottovalutate le cui caratteristiche, problematiche e azioni per contrastarne il declino hanno sintetizzato nella “Carta di Piaggine” di seguito riportata.

 

CARTA DI PIAGGINE

La pastorizia è un'attività importante per vaste aree dei Paesi europei del Mediterraneo, in grado di produrre carne e latte con elevate proprietà nutritive, basate su conoscenze specifiche e sulla lavorazione artigianale. Ciò consente, allo stesso tempo, di gestire in modo sostenibile gli spazi, mantenere il paesaggio e permettere alle popolazioni di restare sul territorio, riprodurre e conservare la biodiversità, praticare la prevenzione degli incendi. A questo si aggiunge un ridotto utilizzo delle risorse naturali (90-95% di acqua in meno rispetto all’allevamento intensivo) con un ruolo di ritenzione idrica nel suolo e cattura di CO2, che aiuta ad adattarsi ai cambiamenti climatici e contribuisce positivamente alla loro mitigazione.

Le minacce che riguardano questa attività sono state così evidenziate:

- Le aree in cui viene praticata la pastorizia sono minacciate dall'abbandono di sistemi economici molto fragili in un contesto di economia globale

- La vita dell'allevatore, spesso sconosciuta e talvolta disprezzata, è lontana dagli standard del nostro tempo

- Stiamo vivendo difficoltà strutturali in relazione alle questioni fondiarie, all'accesso alla terra, al riconoscimento di percorsi boschivi come aree di produzione agricola

- La modernizzazione delle professioni, il rinnovamento delle generazioni rimane difficile da attuare e vi è la dipendenza da politiche pubbliche che non sempre sono adatte alle situazioni.

Le azioni comuni che i tre partner hanno individuato e vogliono implementare per trovare soluzioni e invertire queste tendenze e minacce sono:

- Prendere in considerazione le esigenze specifiche, in termini di supporto tecnico dedicato per mantenere queste attività pastorali, capitalizzare le conoscenze e il rinnovamento generazionale e consolidare un reddito adeguato

- Favorire l'organizzazione e l'azione collettiva degli allevatori, in modo che prendano in mano il loro futuro sociale ed economico

- Riconoscere questo sistema come virtuoso dal punto di vista ecologico, culturale, sociale, ambientale, valorizzando i sistemi di produzione economica che hanno forti esternalità positive su più livelli (sociale, culturale, ambientale, ecologico)

- Riconoscere i percorsi boschivi come aree di produzione agricola alla fine dei premi della PAC

- Gli Stati, le regioni, le comunità devono essere messi in condizione di favorire un mestiere che si evolve dalle conoscenze ancestrali e si arricchisce attraverso pratiche moderne e raffinate che possono garantire un'economia sicura

- Garantire la sicurezza dell’accesso alla terra: il censimento delle terre abbandonate e delle terre comuni deve favorire la fornitura di terreni pastorali e agricoli per i pastori esistenti e futuri

- Promuovere e incentivare la vendita e l'affitto di terreni per i giovani, con accompagnamento e “spazi di prova” per coloro che incominciano nuove attività

- Fornirsi di strumenti per evitare la speculazione sulle terre

 

L’Accordo programmatico sulla pastorizia verrà sottoposto, nei prossimi mesi, a tutti i portatori di interessi delle ragioni degli allevatori di montagna.



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