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LA TESI DIFENSIVA
LA TESI DIFENSIVA
Capaccio, omicidio De Santi: nuovi retroscena in vista del Riesame
Alfonso Stile
19 novembre 2019 15:51
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CAPACCIO PAESTUM. Nuovi sviluppi in merito all’omicidio di Francesco De Santi, il 33enne pizzaiolo di Capaccio Paestum ucciso a coltellate, il 27 ottobre scorso, da Vincenzo Galdoporpora, detto ‘o brasiliano, reo confesso del delitto. L’avv. Giuseppe Scandizzo, legale difensore dell’assassino, ha presentato infatti ricorso al Riesame chiedendo una misura cautelare alternativa per il 25enne, ad oggi rinchiuso nel carcere di Fuorni, anche in virtù delle cure mentali cui è sottoposto da tempo. Il ricorso sarà esaminato giovedì 21 novembre prossimo: in caso di rigetto, verrà comunque richiesto il trasferimento di Galdoporpora presso altra casa circondariale, in quanto attualmente ristretto in isolamento, a tutela della sua incolumità, dopo un’aggressione subita da alcuni detenuti a Salerno. 

LA TESI DELLA DIFESA DI GALDOPORPORA - L’avv. Scandizzo chiederà, a breve, anche un’integrazione d’interrogatorio per l’imputato, accusato di omicidio premeditato con l’aggravante dei futili motivi e della violazione della sorveglianza speciale cui era sottoposto, rischiando per questo una condanna all’ergastolo: lo scopo è dimostrare che la misura restrittiva risultava già sospesa, nonché come Galdoporpora, la notte dell’omicidio, fosse in evidente stato d’alterazione psico-fisica, presumibilmente anche per uso di cocaina, sia quando colpì a morte De Santi che quando fu interrogato presso la caserma di Capaccio Scalo. 

Pertanto, la tesi difensiva è che il 25enne abbia ucciso per eccesso doloso di legittima difesa, con Vincenzo che sarebbe pronto ad indicare, in particolare, almeno altri quattro testimoni oculari per ricostruire cosa avvenne, esattamente, davanti al Budda Bar a Torre di Mare, dal quale Galdoporpora fece ritorno a casa con un coltello insanguinato in mano ma anche con un occhio livido. E qui spunta un altro retroscena, finora ignoto: quella tragica notte, l’avv. Scandizzo chiese subito l’esame tossicologico sulla vittima e la verifica di eventuali lesioni alle nocche delle mani. Gli esiti saranno resi noti, dettagliatamente, nella relazione completa dell’autopsia. Finora sono tre i testimoni oculari ascoltati come persone informate sui fatti dal pm inquirente Marinella Guglielmotti della Procura della Repubblica di Salerno: tutte e tre le versioni sarebbero fra loro alquanto contradditorie, tuttavia nessuno dei tre risulterebbe, al momento, ancora indagato per favoreggiamento. Tra questi, secondo l'avv. Scandizzo, ci sarebbe anche uno degli amici con il quale Enzo ‘o brasiliano condivideva l’abitazione, essendo di fatto senza fissa dimora, le cui dichiarazioni circa l’arma del delitto, ovvero come sia stata presa e dove sia stata poi nascosta da Galdoporpora, non avrebbero convinto del tutto pm, inquirenti e legali.



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