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Castellabate, biomasse: opposizione insorge e attacca l’Amministrazione
Anna Vairo
10 dicembre 2019 11:36
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CASTELLABATE. No all’impianto a biomassa vegetale, in contrada Maroccia, a Castellabate (nella foto): l’opposizione consiliare insorge ed affida ad un manifesto pubblico la propria contrarietà al progetto dell’Amministrazione Spinelli, che prevede la realizzazione di un impianto di piccola taglia per la produzione di energia elettrica e termica, peraltro già ammesso a finanziamento tramite i fondi del PSR Campania 2014/2020. Ad opporsi alla costruzione della centrale sono i consiglieri Alessandro Lo Schiavo, Marco Rizzo, Caterina Di Biasi e Luigi Maurano del gruppo ‘SiAmo Castellabate’, che evidenziano i rischi che l’impianto potrebbe comportare per la salute, l’ambiente e l’economia locale, chiedendo un referendum. 

A preoccupare la minoranza, tra l’altro, è il fatto che nel progetto non sia stata presa in considerazione la pericolosità delle polveri ultrafini che da nuove ricerche e studi scientifici risultano essere potenzialmente dannose per la salute dei cittadini e causa di molte patologie. I quattro esponenti dell’opposizione si domandano, poi, chi controllerà la purezza degli scarti che dovranno bruciare in località Maroccia e se l’impianto verrà utilizzato per smaltire solo scarti vegetali vergini oppure anche altro in caso di emergenze estive. E visto che l’economia locale è legata al settore turistico l’opposizione immagina le conseguenze legate al transito di camion stracolmi di questi materiali che intaseranno le strade nel periodo estivo per poter raggiungere la centrale e scaricare gli scarti necessari al funzionamento dell’impianto a Biomasse. Un impianto a biomasse che non porterà, dunque, benefici per i cittadini di Castellabate, secondo il gruppo di minoranza che sollecita il sindaco Spinelli a dare parola ai cittadini e indire un referendum comunale.



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