CAPACCIO PAESTUM. Continua la paura-psicosi da Coronavirus nella città dei Templi. Dopo il falso allarme della scorsa settimana, legato al ricovero di un cittadino cinese che lavora in un’attività locale, risultato poi negativo ai test effettuati al ‘Cotugno’ di Napoli, torna l’apprensione per il ricovero all’ospedale di Eboli, nel tardo pomeriggio di oggi, di un giovane di Capaccio Paestum con sospetti sintomi dell’infezione cinese. 

Al Pronto Soccorso del “Maria Santissima Addolorata” è arrivato con altri due amici, i quali, però, non hanno mostrato sintomatologie particolari: tutti e tre erano di ritorno da Piacenza, quando il ragazzo capaccese ha iniziato improvvisamente a non sentirsi bene. Il personale del nosocomio eburino, così, ha immediatamente avviato tutte le procedure di rito, trattenendo il paziente per eseguire tutti gli esami. “Al momento il giovane non è affetto da febbre e non verrà portato al ‘Cotugno’ – spiega il direttore sanitario Mario Minervini a StileTV – lo tratterremmo in osservazione sottoponendolo ai dovuti esami e tamponi: domani aggiorneremo la situazione ma invito tutti, in maniera drastica, a non creare inutili allarmismi o a diffondere panico nella cittadinanza, attenendosi a fonti sanitarie autorizzate”.

La psicosi dal virus killer a Capaccio Paestum ha finito col travolgere Alfonso Santomauro, noto giovane chef capaccese che lavora, in Cina, presso il Marriot Guangzhou, rientrato in Italia per le ferie prima di Natale, costretto a pubblicare un post sulla propria pagina Facebook per smentire chiacchiericci da bar e fake news sul suo stato di salute. Questo il testo del suo messaggio: “COMUNICAZIONE IMPORTANTE! Differentemente dal messaggio che circola su whatsapp e nel comune di Capaccio, che é assolutamente FALSO e frutto di ansia ingiustificata. IL SOTTOSCRITTO NON È RICOVERATO PER CORONAVIRUS. Sono a casa ed in perfetta salute. Vi prego di smettere di diffondere questo messaggio dal contenuto falso, sia per rispetto delle persone che state coinvolgendo, sia per non creare inutili allarmismi”.