AQUARA. Il Ministero della Salute ha inviato a tutte le Associazioni di categoria del Settore alimentare la seguente comunicazione:

“Si fa riferimento alle manifestazioni di difficoltà pervenute a questo Dicastero da parte di diversi operatori economici del settore agro-alimentare nelle esportazioni di prodotti italiani destinati al consumo umano verso taluni Paesi terzi che hanno preteso rassicurazioni dalle aziende sull’assenza di contaminazione delle merci da Covid-19. A tal proposito, si precisa che, come da raccomandazioni dell’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità), si considera pericoloso esclusivamente il consumo di alimenti di origine animale crudi o poco cotti. L’esattezza del tempo di sopravvivenza del virus COVID-19 sulle superfici non si conosce. Gli studi suggeriscono che i coronavirus (comprese le informazioni preliminari del virus COVID-19) possono persistere sulla superficie per alcune ore o fino a diversi giorni. Ciò può variare in condizioni diverse (ad es.tipo di superficie, temperatura o umidità dell’ambiente) ma che la semplice disinfezione possa bastare ad ucciderlo ed evitare la propagazione.

La  probabilità  di  contaminazione  delle  merci  da  virus  COVID-19  è  molto  bassa,  in  quanto  la movimentazione delle merci le espone a condizioni e temperature inospitali per l’agente infettivo. Alla luce di quanto sopra esposto, si ritiene che qualsiasi misura restrittiva al commercio alimenti posta in essere da Paesi Terzi sia ingiustificata nonché sproporzionata e che l’attività di esportazione possa proseguire senza alcun pericolo per la salute umana. Nel chiedere a codesti Assessorati di voler cortesemente informare di quanto sopra i Servizi veterinari delleASL territorialmente competenti nonché Enti ed operatori interessati, si ringrazia per la collaborazione.” E' quanto riferito da Pietro Noè, direttore dell'Ufficio 2 del Ministero della Salute (Igiene degli Alimenti ed Esportazione).