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NOTA STAMPA
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Capaccio Paestum, minoranza attacca: "Il grande bluff dell'acqua al Capoluogo"
Comunicato Stampa
05 maggio 2020 08:57
Eye
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CAPACCIO PAESTUM. Riceviamo e pubblichiamo, integralmente, la seguente nota stampa diffusa dai consiglieri di minoranza di Capaccio Paestum Enzo Sica, Franco Longo, Italo Voza e Luca Sabatella (nella foto).

Comunemente, con il termine bluff si intende: “Millantare atteggiamenti per ingannare, fuorviare oppure impressionare l’avversario allo scopo di non palesare i propri reali intenti”. Ed è proprio questo il comportamento che il nostro Sindaco ha mantenuto sul problema dell’approvvigionamento idrico nella nostra città. Ci stiamo, infatti, avvicinando al periodo dell’anno in cui storicamente e ciclicamente i cittadini di Capaccio Paestum si vedono costretti a fare i conti, ancora una volta, con l’antico problema del deficitario servizio di erogazione dell’acqua potabile nel Capoluogo. Dopo la discussione sollevata a dicembre dello scorso anno dai consiglieri di minoranza e dal gruppo civico “Adesso Capaccio Paestum”, il Sindaco annunciava immediatamente un piano massiccio di interventi, già calendarizzato (oibò!), a detta della maggioranza, con delibera del 20 giugno 2019.

Ebbene questo piano, che per la mole dell’investimento e le “progettazioni mirate”, avrebbe dovuto essere il “Piano Marshall dell’Acqua a Capaccio”, garantendo risposte rapide e risolutive, sembra non trovare più posto nei pensieri della maggioranza, sempre più smarrita tra “riunioni allargate” (a chi?) e miriadi di “concorsi di idee”. Oltre 50 litri di acqua al secondo (ammesso che con il piano concepito dall’Amministrazione Alfieri, che ondeggia tra i pozzi di Campagna e le adduzioni da costruire ad Albanella e con l’acqua da pompare dalla località Chiorbo, si riescano a garantire), costituirebbero oro liquido per chi, ogni estate, è avvezzo a centellinare anche la minima quantità di tale preziosa ed indispensabile risorsa.

Stando alle dichiarazioni rilasciate dal Primo Cittadino, che solo 5 mesi fa è riuscito a pensare di risolvere il problema dell’acqua, la Regione avrebbe finanziato questo ambizioso progetto per un importo di circa cinque milioni di euro. Sciaguratamente la soluzione prospettata e promessa, che secondo il “grande affabulatore” era dietro l’angolo, oggi appare un miraggio o, forse, un aggiuntivo e vuoto proclama. Infatti, quello che ci troviamo tra le mani, al momento, è l’ennesimo mutuo contratto, per circa 660mila euro con la Cassa depositi e prestiti per finanziare la realizzazione (udite! udite!) di un nuovo serbatoio in località Castagneto (!) che ha ripreso la progettualità elaborata dalle passate Amministrazioni.

Vogliamo ribadire con forza che tale progetto è stato da noi sostenuto in occasione del Consiglio comunale in piena crisi idrica (circa un anno fa ) e trovò un parere contrario del sig. Sindaco che nell’occasione la definì un’opera inutile in quanto l’adduzione ad una conduttura ritenuta “vetusta” (a detta sempre del Primo cittadino), altro non è che l’ennesima toppa inadatta a tappare i buchi del sistema, oltre che l’ulteriore presa in giro nei confronti dei cittadini del Capoluogo; le cui sorti, a quanto pare, non stanno a cuore al Primo cittadino che, invece, con la sua arte ammaliatrice concentra la sua attenzione e le risorse finanziarie dell’Ente (mutui, ahimè) su faraonici, chimerici e inutili progetti (acquisizione di palazzi e teatri, nuovi stabili per case comunali, pista ciclabile, etc.), che contribuiranno solo a far lievitare il già consistente debito del Comune. Noi non siamo affatto contrari a queste opere ma l’acqua ha una priorità assoluta nelle azioni di una pubblica amministrazione, in quanto bene primario, assoluto ed irrinunciabile particolarmente in questa emergenza sanitaria mondiale del Covid19.

Ora, se è vero che le parole hanno un senso e che le promesse sono impegni da mantenere, è inaccettabile che quelle del Sindaco Alfieri sul problema dell’acqua non abbiano avuto seguito. Vorremmo, per questo, consigliare al “Sindaco che sa fare il Sindaco” di essere più prudente, quando rivolge tali rassicuranti impegni alla cittadinanza, e di essere soprattutto più coerente con se stesso, perché, altrimenti, le incolmabili lacune dimostrate lo esporranno sempre più a pessime figuracce. Lo scorso anno, i roboanti comizi per catturare il voto dei Capaccesi furono pieni di promesse, in particolare, di un deciso cambiamento della politica amministrativa della Città.

Oggi la Città è immersa in un limbo e l’(dis)Amministrazione ha brillato per deficienza di confronto democratico e per assenza di politiche di programmazione. Siamo del parere che chi si rende responsabile di una mancata promessa pubblica presa con gli elettori e poi ne realizza l’esatto contrario, sappia che, se riceve degli epiteti adeguati al suo voltafaccia, non potrà fare del vittimismo o risentirsene. In questo caso, una terza via ci sarebbe: potrebbe sempre porgere pubblicamente le sue scuse e tornare con giudizio ad un confronto sereno, produttivo e democratico finanche con chi scrive. Un passo indietro e dieci avanti.



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