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NOTA STAMPA
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Agropoli, riapertura ospedale: analisi e considerazioni del Nursind
Comunicato Stampa
18 maggio 2020 10:15
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AGROPOLI. Riapertura ospedale di Agropoli. Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Biagio Tomasco, segretario territoriale del Nursind, il sindacato degli infermieri, al Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che ha annunciato nei giorni scorsi la riapertura a giugno del presidio ospedaliero agropolese.

“Egregio Governatore, a seguito delle notizie rese da parte Sua agli organi di stampa, che danno per certa la riapertura dell’Ospedale Civile di Agropoli a far data dal mese di giugno 2020, vogliamo preliminarmente complimentarci con Lei per la scelta coraggiosa effettuata, peraltro in numerose note richiamata dalla scrivente, atteso che detto presidio ospedaliero non poteva, e non può, rimanere escluso dalle reti dell’emergenza che insistono sul territorio dell’ASL Salerno, cosa che inopinatamente, sebbene con motivazioni sostanziali, fu resa possibile in esercizi amministrativi precedenti. Lei nelle Sue dichiarazioni ha esplicitamente detto che:”dal mese di giugno riapre l’ospedale, riapre il Pronto Soccorso con la Rianimazione. Avremo radiologia 24 ore su 24, laboratori aperti, la possibilità di fare ricoveri per una settimana e abbiamo i posti letto necessari per affrontare l’estate, perchè nel periodo estivo avremo un raddoppio della popolazione nei paesi costieri”. Vogliamo partire da una prima considerazione, comunque la più importante, ovvero come Lei intenda riaprire l’Ospedale Civile di Agropoli atteso che nel Piano Ospedaliero della Regione Campania tale possibilità sia inibita? Ricordiamo che, nel citato Piano Ospedaliero :”Il P.O. di Agropoli già Centro ambulatoriale ad indirizzo Oncologico e struttura residenziale per cure palliative (hospice) e attività territoriali, attesa la collocazione in zona turistica e difficilmente raggiungibile necessita di un potenziamento quale struttura in deroga con 20 posti letto di Medicina; ospiterà un centro diurno territoriale per i disturbi del comportamento alimentare. Ad adiuvandum, a pagina 144 del Piano Ospedaliero viene chiarito, al punto 2, che per :”Agropoli è previsto un ospedale con pronto soccorso e con 20 posti letto di medicina. Esso viene aggregato come stabilimento al DEA I livello di Vallo della Lucania”. Cosa chiaramente illustrata all’allegato c7 del Piano Ospedaliero.Come è facile evincere, non si parla di riapertura con le specialità da Lei declinate nella Sua conferenza stampa settimanale. Ma andiamo avanti e pensiamo a quello che più interessa il cittadino del Cilento e del Vallo di Diano, ovvero l’accesso alle cure e la sicurezza di riceverle. Il vero problema, egregio Governatore, è che per garantire tutte le attività che Lei ha declinato nella Sua intervista occorra in maniera imprescindibile l’elemento umano, ovvero il personale sanitario, cosa per la quale Le poniamo la domanda che tutti in questo momento si stanno facendo:dove lo prende il personale? Certamente saprà che per attivare un Pronto Soccorso ed una Rianimazione occorrano professionalità mediche ed infermieristiche formate e con esperienza, e non certamente si possa provvedere con un reclutamento di professionisti neo laureati che non hanno la minima esperienza lavorativa in settori nevralgici dell’assistenza.

A detto personale, ripetiamo imprescindibile per il miglio funzionamento delle strutture di emergenza, si aggiunge quello delle sale operatorie attesa l’attivazione della week surgery, anch’essa non prevista nella formulazione originaria del Piano Ospedaliero, quello della radiologia (medici e tecnici) e dei laboratori (medici e tecnici). Una moltitudine di professionisti che già mancavano nell’ASL Salerno, ed il cui reperimento in determinate aree dell’azienda risulta quantomeno problematico, e che mancheranno ancor più con l’attivazione del presidio di Agropoli. A tal fine, considerato che il presidio di Agropoli venga definito nel Piano Ospedaliero “aggregato come stabilimento al DEA I livello di Vallo della Lucania”, in molti si chiedono se il personale che debba essere allocato presso Agropoli possa essere prelevato dal presidio di Vallo della Lucania. In molti ricorderanno come, grazie ad una politica irrispettosa di uomini e professionisti, abbia di fatto deportato  una  moltitudine  di  professionisti  da  Agropoli  a  Vallo  della  Lucania  all’atto della  chiusura dell’Ospedale Civile, il tutto per cercare di calmierare la carenza di personale che vigeva a Vallo, salvo poi rivelarsi un fallimento programmatico in quanto numero dei nuovi arrivi fu in poco tempo superato dalle cessioni a vario titolo intervenute e dai trasferimenti inopinatamente autorizzati senza criterio oggettivo alcuno. Ora, fermo restando che vada restituita la possibilità a chi fu allora “deportato” da Agropoli a Vallo di poter rientrare nel nosocomio agropolese, Vi chiediamo come vogliate affrontare l’emergenza assistenziale che si verrà a verificare a Vallo della Lucania, in considerazione dell’avvento della stagione estiva sommata alla già critica carenza di personale oggi avvertita. Forse Lei non lo sa, ma oggi nel presidio di Vallo della Lucania mancano già circa 50 professionisti che si sono avvalsi della tutela sanitaria emergenziale che l’art 77 del cosiddetto Decreto Rilancio ha prorogato fino al 31 luglio 2020, a cui vanno aggiunti coloro che usufruiranno dei permessi ex Legge 104, oltre a quelli che già mancavano di per sé prima dell’emergenza COVID 19. Un’ecatombe annunciata e a cui nessuno sa dare risposte circa la sua definizione e risoluzione. Tra l’altro, qualora si dovesse giungere allo spostamento di professionisti da Vallo ad Agropoli, non è dato di conoscere con quali regole si effettueranno detti spostamenti, atteso che l’ASL Salerno, sebbene più volte incalzata dalla scrivente, non abbia mai adottato un regolamento sulla mobilità interna, a fronte di un accordo raggiunto tra le parti nel lontano 2014 e mai deliberato!

In ultima analisi, considerato l’ingente impegno economico effettuato per la realizzazione del centro Covid-19 nell’ospedale di Agropoli, che la scrivente aveva ipotizzato già con nota 25/STN/2020 del 24/02/2020 e che fu definita inattuabile tanto dalle forze politiche locali e regionali, oltre che dal management aziendale, si vuole capire che fine faranno tutte le apparecchiature acquistate per affrontare l’emergenza Covid-19, per un totale di circa 2 milioni di €. Riguardo alla Sua affermazione per cui si avrà un ospedale in cui:” abbiamo i posti letto necessari per affrontare l’estate, perchè nel periodo estivo avremo un raddoppio della popolazione nei paesi costieri”, siamo lieti di verificare che finalmente qualcuno si è accorto che il Cilento, considerata la sua fascia costiera, è un territorio a grande valenza turistica che abbisogni di potenziamento durante la stagione estiva, cosa che nel passato è stata sempre e comunque bellamente ignorata. Ad ogni buon conto Le forniamo alcuni dati che debbano essere tenuti in debita considerazione, anche se siamo convinti che siano ben impressi nella Sua mente per calcoli non proprio di carattere sanitario, ovvero che il Cilento e Vallo di Diano contino circa 289.000 abitanti nel periodo invernale (fonte ISTAT ultimo censimento della popolazione italiana), e che nel solo 2019 la popolazione residente sia salita a circa 1 milione di abitanti, per lo più stanziati nei paesi costieri, per come certificato dall’ultimo rapporto ENIT 2019 che ha visto un numero di turisti che si recavano nel Cilento addirittura superiore a quelli che si recavano in Costiera amalfitana, infatti abbiamo avuto, restando alle sole prime 10 posizioni:  1) – Camerota, 794.185 presenze (+7% rispetto al 2017) 2) – Salerno, 621.362 (-6,8%) 3) – Capaccio Paestum, 597.985 (+1%) 4) – Centola, 432.587 (+14%) 5) – Pisciotta, 394.505 6) – Positano, 332.917 presenze (-18%) 7) – Amalfi, 287.251 presenze (+3.9%)  8) – Ascea, 226.775 presenze  9) – Battipaglia, 207.192 (+23%) 10) – Maiori, 197.912 presenze (12,4%). Questo solo per far capire che pochi posti letto da attivare ad Agropoli, non possano minimamente fronteggiare l’emergenza che ci apprestiamo a vivere, e che abbiamo vissuto per tanti anni, ma impongono un ragionamento più globale che veda l’ospedale di Agropoli inserito in un percorso assistenziale di emergenza in uno a quello di Vallo della Lucania di cui non vada a duplicare le funzioni, anche in virtù del fatto che Vallo rivesta ancora il ruolo di CTZ nelle emergenze traumatologiche. Sarebbe quindi sensato allocare presso il presidio di Agropoli una camera iperbarica che vada a servire l’intero territorio durante l’emergenza estiva, e che possa essere sfruttata in altri asset assistenziali durante tutto il resto dell’anno. Queste sono le idee che vorremmo si sviluppassero per Agropoli, scevre da ogni logica politico –elettorale, e che vadano nel senso dell’implementazione e dell’integrazione dei due presidi che concorrono a formare il DEA di I livello di Vallo della Lucania – Agropoli. Non è il momento dei proclami, ma il momento delle scelte ragionate e coraggiose, diversamente ci troveremmo nuovamente a dover raccontare la favoletta dei due ospedali doppioni che si facevano male l’un l’atro, sapendo poi com’era andata a finire…”.



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