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Paestum, necropoli Gaudo: proprietario concede suolo per consentire bonifica
Angela De Rosa
14 marzo 2012 15:07
Eye
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CAPACCIO. La necropoli del Gaudo è stata posta sottosequestro nel 2007. All’epoca fu emessa una prima ordinanza per la bonifica dell’area notificata ai proprietari del fondo dove insistono le tombe a grotticelle risalenti all’età del Ferro da tempo ostaggio del degrado e meta di inquinatori che vi abbandonato ogni sorta di rifiuto dai pneumatici a lastre di eternit contenenti fibra di amianto. Approfondite verifiche catastali consentirono di accertare che l’area era di proprietà di una sola persona pertanto il Comune avrebbe dovuto procedere con una nuova ordinanza di bonifica. Dal 2007 ad oggi non è stata emessa nessuna ordinanza rettificata rispetto alla precedente. A darne notizia è il comandante della polizia locale, Antonio Rinaldi, che il 31 dicembre del 2007 unitamente alla Forestale di Foce Sele, diretta dal comandante Marta Santoro, procedette con il sequestro del sito. "Il sequestro fu effettuato – spiega Rinaldi - in quanto venne accertato che l'area, circa 10.000 metri quadrati,  era diventata una discarica abusiva. Vennero denunciate sei persone risultate essere i proprietari catastali dell'area". All’inizio del 2007, i proprietari dell'area avevano dichiarato alla Soprintendenza la disponibilità di una cessione volontaria del sito archeologico, che  aveva stimato l'area secondo il valore di mercato. La Soprintendenza comunicò ai proprietari che per la definizione della pratica occorrevano i dati catastali e i dati identificativi degli eredi. Nel 2008, conseguentemente al sequestro, venne emessa l'ordinanza con cui si ordinava di eseguire la bonifica dell'area entro 20 giorni dalla notifica, eseguita. A seguito di una verifica catastale più approfondita si accertò che la porzione di terreno, facente parte sempre della Necropoli del Gaudo, interessata dai rifiuti, non era di proprietà dei sei denunciati ma di un'altra persona. Al Comune fu comunicato di procedere alla rettifica della prima ordinanza al fine di emettere un nuovo provvedimento a carico del proprietario. Di fatto l’ordinanza ad oggi non è stata rettificata.
Un sistema di videosorveglianza per tutelare un patrimonio di inestimabile valore quale quello della Necropoli del Gaudo di via Laghetto a Paestum. Un provvedimento richiesto dalla direttrice dell’area archeologica e del museo, Marina Cipriani, che la polizia locale ha ritenuto fattibile. "Sulla possibilità di installare delle telecamere per  videosorvegliare il sito archeologico è  tecnicamente possibile – evidenzia il comandante Antonio Rinaldi - in quanto le attuali telecamere intelligenti  sono facilmente installabili all'occorrenza con una minima spesa ma il presupposto essenziale è di carattere giuridico, ossia che il Comune non può  videosorvegliare una proprietà privata ma è dovere del proprietario effettuare la dovuta sorveglianza, realizzando idonea recinzione al fine di evitare lo scarico incontrollato di rifiuti". Intanto, la Soprintendenza con la Sarim ha proceduto ad un sopralluogo. Il proprietario ha dato la disponibilità a concedere il terreno. Sarà quindi preparato un piano di riqualificazione e bonifica dell’area dalla Soprintendenza in collaborazione con il Comune.



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