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Regionali 2020, cinque governatori contrari all'election day di settembre
Redazione
28 maggio 2020 09:09
Eye
  1692

NAPOLI. Una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per chiedere di anticipare la data delle elezioni regionali, previste per settembre. Puntano all'anticipo della data i governatori Vincenzo De Luca (Campania), Giovanni Toti (Liguria), Michele Emiliano (Puglia), Luca Zaia (Veneto) e Luca Ceriscioli (Marche). Di seguito la lettera:

La difficile situazione, senza precedenti nella storia Repubblicana, determinata dalla diffusione del virus Covid-19 ha  sicuramente  richiesto,  e  richiede  ancora, provvedimenti  di  natura  emergenziale, con  la  necessità di  un adattamento continuo dei rapporti tra Stato e Regioni, nel quale ci siamo impegnati in prima persona in continue riunioni e contatti con il Governo. In questo contesto riteniamo che, nonostante i momenti difficili che abbiamo dovuto affrontare,non sia venuto meno il principio di leale collaborazione fino a quando non si è dovuto affrontare il tema del rinnovo delle legislature regionali in scadenza il 30 maggio prossimo. Si tratta di un argomento molto delicato perché coinvolge la durata di organi dotati di potere legislativo eletti a suffragio universale e diretto,  dotati  tra l'altro, ai sensi dell'articolo  122 della Costituzione, di potestà legislativa propria in ordine alla legislazione elettorale. La  durata  certa degli organi legislativi è un principio  fondamentale  dello Stato democratico, tant'è  che la Costituzione stessa prevede tempi certi per la ricostituzione delle Camere (art. 61) e il divieto di proroga delle stesse se non in caso di guerra (art. 60). In considerazione della peculiare situazione sanitaria  in atto, il Governo, con il DL 26/2020, ha ritenuto  di disporre la proroga delle legislature regionali, per un periodo di tre mesi, ossia fino al 30 agosto 2020, disponendo però che, a differenza di quanto normalmente avviene,la data delle elezioni possa essere fissata soltanto nei 60 giorni successivi, ossia nei mesi di settembre e ottobre. Di questa decisione, assunta in  difformità  dal parere  reso dalle Regioni, non è  mai stata resa pubblica la motivazione sanitaria, che giustificasse come dal punto di vista dell'epidemia di Covid-19 vi siano maggiori rischi nel mese di luglio piuttosto  che nei mesi autunnali, quando fin  dai primi di giugno sono permesse tutte  le attività economiche,culturali e sociali e financo gli spostamenti tra regioni. Al contrario, come anche sì evince dal parere reso nei giorni scorsi dal Comitato Tecnico Scientifico, esigenze sanitarie sconsigliano fortemente  di ritardare  le elezioni verso i mesi autunnali, in quanto  potrebbe  aversi una recrudescenza del virus che porterebbe a dover rinviare la scadenza elettorale di ulteriori,troppi,mesi. Riteniamo, inoltre,  assolutamente  inopportuna  la  fissazione di una data  che pregiudichi  la riapertura  delle scuole,mettendo  a rischio i ragazzi nel rientrare in edifici frequentati da milioni di elettori. Da ultimo constatiamo che una decisione che può essere giustificata soltanto da ragioni sanitarie e emergenziali sta assumendo i contorni di una decisione politica e, ci sia concesso, basata sulla convenienza di parte, che, a nostro avviso,non può giustificare la compressione dell'autonomia legislativa regionale e del diritto di voto degli elettori. Ci rivolgiamo quindi a Lei, quale Capo dello Stato e Garante della Costituzione, per chiederle un Suo autorevole intervento  a  tutela  del principio  di leale collaborazione  tra  gli organi della Repubblica su cui  è fondata  la nostra Costituzione, che rimetta  al centro I'interesse pubblico  alla tutela  della salute e il principio  democratico sul quale la Repubblica si fonda”.



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