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'NOI CONSUMATORI' ESULTA
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Agropoli, Anas oscura l'autovelox: opposizioni attaccano il Comune
Redazione
25 giugno 2020 08:53
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AGROPOLI. L’Anas ‘oscura’ il famigerato autovelox di Agropoli. Da ieri, infatti, il rilevatore di velocità sulla Cilentana è stato coperto con un involucro nero.  “A chi mi sta chiedendo perché è stato impacchettato dall’Anas – fa sapere l’avv. Giuseppe Russo, presidente dell’Associazione ‘Noi Consumatori’ di Castellabate - l’autovelox (spento da febbraio 2020), rispondo che in data 2 aprile 2020 abbiamo integrato la nostra denuncia alla magistratura penale, accusando i dirigenti Anas interessati di non aver messo in sicurezza la zona interessata. Ovviamente facendo nomi e cognomi. Per il resto, faccio presente che non siamo mai stati a sfavore del controllo elettronico della velocità a condizione che vi siano tutte le autorizzazioni, a condizione che sia visibile anche di notte, a condizione che vi sia segnaletica dell’Anas con limite ad 80 km orari. Invito a tutti gli automobilisti a rispettare il limite stradale e a rispettare la propria vita e quella degli altri”.

Non sono mancate le reazioni delle opposizioni cittadine. In primis Gisella Botticchio, consigliera comunale della Lega: “È stato confezionato l’autovelox tanto discusso, quando si fa un uso improprio di uno strumento che doveva dare aiuto all’utenza… Sono favorevole agli autovelox ma messi con normative e coscienza, non per spillare soldi a chi non riesce ad arrivare a fine mese (limite 50 km/h, vergognoso). Questa città è diventato il bancomat di alcuni sperperoni e fannulloni! Cercatevi un lavoro dignitoso! Spero, in futuro, che metteranno un autovelox dignitoso e anche più di uno, con regole e metodo; ancora una volta chiedo scusa alle persone che hanno subito l'ennesima bravata”.

Piccato anche il commento dell’avv. Emilio Malandrino, coordinatore cittadino di Forza Italia: “Il famoso autovelox di Agropoli, già inattivo dall’inizio dell’anno e spento dopo che il Comune aveva ricevuto una diffida da parte dell’Anas, da ieri è definitivamente “imbavagliato”, in attesa di rimozione. Molti ricorderanno la mia originaria ed attuale posizione sulla questione autovelox, sulla quale, sin dalla prima installazione, da consigliere comunale di opposizione prima, e da rappresentante di una forza politica e da semplice cittadino poi, ho sempre e nelle sedi opportune, espresso forti perplessità, sia sulla legittimità della messa in opera su quel tratto di strada, sia  sulla regolarità delle procedure di rilevamento, di funzionamento e di gestione delle infrazioni, nonché e soprattutto sulla procedibilità ed opportunità  della quantificazione dei verbali elevati e successive modalità di richiesta ed incasso delle somme dovute ai cittadini contribuenti  (migliaia!) purtroppo “vittime” di questo “giocattolo incassa-soldi. Oggi, preso atto che l’Anas, primo organismo istituzionale, sollecitato insieme ad altri Enti preposti al controllo di queste procedure, prende un così grave provvedimento, al quale, a mio avviso, grazie anche alla incessante azione del comitato Noi Consumatori, ne seguiranno  altri, non possiamo che censurare il costante perpetrare della volontà da parte delle Amministrazioni che si sono succedute  (Alfieri e Coppola), di proseguire su un percorso già numerose volte preannunciato come illegittimo e/o abusivo. Fermo restando nel  ribadire  la nostra  costante e coerente convinzione che tutti i mezzi legittimi e non vessatori, per un controllo corretto dei rispetti dei limiti  della velocità , e tutte le azioni atte a far tutelare tale sacrosanto dovere civico devono e dovranno sempre essere mantenute con attenta sorveglianza attraverso controlli severi e con adeguati mezzi elettronici di rilievo della velocità al fine di salvaguardare con ogni modalità l’incolumità di tutti gli automobilisti,  siamo vicini a quanti,  in questi anni, hanno subito vere e proprie “rapine” dovendo pagare decine e decine di verbali per aver magari sforato di 2/5/10 km/h il limite di velocità imposto a valori ridicoli  (da ultimo 50 km/h)  che, talvolta,  più che essere una tutela addirittura,  diventava un pericolo per la circolazione. Il Comune ha oggi, il sacrosanto obbligo/dovere, verso i cittadini vittime di tali ingiuste sanzioni, anche in assenza di richiesta, di rimborsare il maltolto nelle forme e nelle sedi opportune che la legge prevede. Certamente, le persone più attente sapranno richiedere i rituali rimborsi con l’aggiunta ed il gravame anche delle spese e degli interessi maturati da essi subiti. A mio parere, ritengo, che i Consiglieri Comunali, organi di  verifica e controllo, sono obbligati istituzionalmente e moralmente a chiedere tutte le azioni necessarie per valutare eventuali responsabilità che abbiano determinato e determineranno danni economico-finanziari all’Ente con esborso di consistenti cifre cui saranno chiamati a rispondere, nonché a chiedere controlli di eventuali ripercussioni sui bilanci in corso e pregressi sulle casse comunali, adottando immediatamente ogni azione necessaria alla tutela degli equilibri finanziari. Non va dimenticato, per ultimo, la grave responsabilità di chi, alla guida politico-amministrativa ha continuato, in questi anni, in maniera autarchica ed arrogante e senza mai confrontarsi con chi evidenziava chiare illegittimità ed illegalità a sostenere e continuare questo percorso. Questo, probabilmente, come dall’opposizione abbiamo sempre sostenuto, solo ed esclusivamente per fare cassa introitando milioni e milioni di euro alle spalle dei contribuenti, per far fronte, verosimilmente, alle spese folli messe in campo dalle recenti allegre gestioni dei tempi recenti”.



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