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CORTE DEI CONTI
CORTE DEI CONTI
Agropoli, accusato di aver fatto morire cane militare: assolto 43enne
Alfonso Stile
29 ottobre 2020 16:28
Eye
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AGROPOLI. Accusato di aver causato la morte di un cane addestrato per i soccorsi in caso di calamità naturale, assolto dalla Corte dei Conti un militare dell’Esercito originario di Agropoli. La Procura regionale della Corte dei Conti aveva citato in giudizio il caporale maggiore cilentano, in servizio presso il centro militare veterinario di Grosseto, chiedendo un risarcimento di 3.500 euro, in favore del Ministero della Difesa, per la perdita erariale derivante dal decesso del pastore tedesco Ayko a lui affidato, ascrivendo al 43enne un comportamento “gravemente colposo” per il decesso del quadrupede, accusandolo di averlo lasciato senza monitoraggio esposto per circa 8 ore, ad alte temperature, nel cortile piastrellato della propria abitazione, ove lo stesso era stato autorizzato dall’ufficiale superiore a detenerlo: in base alla perizia clinico-necroscopica, infatti, la morte del cane sarebbe derivata da un collasso cardio-circolatorio, presumibilmente causata da eccessiva esposizione al calore solare.

Il legale difensore del militare cilentano, però, è riuscito a dimostrare la mancanza del nesso causale tra la condotta contestata e il danno, la presenza di idonea cuccia con abbeveratoio, che la temperatura registrata a Grosseto il giorno in questione fosse al massimo di 25 gradi "e quindi non idonea a cagionare la morte dell’animale”, ponendo in evidenza il comportamento irreprensibile costantemente tenuto dal convenuto nel corso della propria carriera militare, anche come affidatario di canidi, tale da escludere qualsiasi possibile negligenza. Nella sentenza, i giudici contabili (presidente Antonio Galeota, a latere Angelo Bax e Andrea Luberti) hanno osservato, tra l’altro, “quanto l’animale oggetto dell’affidamento fosse, in via presuntiva, altamente addestrato e idoneo alla sopravvivenza in aree e condizioni di particolare disagio”. Per tale ragione, la sezione giurisdizionale per la Toscana della Corte dei conti, ha assolto il militare dalle responsabilità contestategli, ponendo a carico del Ministero della Difesa, in suo favore, il ristoro delle spese processuali sostenute per la difesa nel presente giudizio, liquidate nella misura di 1.000 euro (foto di repertorio tratta dal web).



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