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NOTA STAMPA
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Capaccio, ex Myriam: precisazioni dell'Amministrazione comunale
Comunicato Stampa
06 novembre 2020 11:15
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CAPACCIO PAESTUM. Ex cinema Myriam in Piazza Santini. Riceviamo e pubblichiamo, integralmente, la seguente nota inviata, alla nostra redazione, dall'Amministrazione comunale retta dal sindaco di Capaccio Paestum, Franco Alfieri, che di fatto smentisce le dichiarazioni rilasciate dall'arch. Nino Pagano nel corso dell'intervista di ieri sera sulla nostra emittente, durante la quale aveva ricordato i dubbi sollevati dall'opposizione in Consiglio comunale, la successiva variante urbanistica e gli esposti in Procura, argomenti ad onor del vero già affrontati pubblicamente nel corso dell'assise civica che prevedeva, all'ordine del giorno, l'argomento in questione.

Nei giorni immediatamente successivi alle elezioni comunali del 2019, l’Amministrazione comunale di Capaccio Paestum, con a capo il sindaco Franco Alfieri, ha incontrato la proprietà del Cinema Myriam al fine di trovare una soluzione condivisa alla vexata quaestio del cinema, questione che durava da oltre trent’anni e che rientrava nel programma elettorale di tutte le coalizioni politiche che in tale lasso temporale si erano proposte per il governo della Città. Ferma la volontà dell’Amministrazione Alfieri di raggiungere il traguardo prefissato, eventualmente facendo ricorso alla procedura di esproprio, vi è stata fin da subito l’ampia disponibilità della parte privata a raggiungere un accordo consensuale, poi confezionato nell’atto notarile del 25 maggio c.a.

Il contratto, nella sostanza, prevede l’acquisto del cineteatro (in uno alle aree circostanti) da parte del Comune a fronte della ristrutturazione delle volumetrie commerciali ivi esistenti in favore della parte privata: un contratto di permuta senza alcun esborso di denari da parte del Comune. Il valore di tale permuta è fissato in circa € 600.000,00, precisandosi che il tecnico della società, che evidentemente aveva interesse ad attribuire al bene il massimo del valore possibile, lo ha stimato circa € 1.200.000,00.

Errate, dunque, le ricostruzioni secondo le quali in tale operazione vi sarebbe uno svantaggio economico per l’Ente, nella considerazione che il valore delle volumetrie commerciali “cedute ai privati”, pari a circa € 1.000.000,00 (€ 2.400,00 x mq 400), è di gran lunga superiore al valore concordato della permuta. Inoltre, va sottolineato che è stata siglata una permuta e non un atto di compravendita: il Comune di Capaccio Paestum è divenuto proprietario del bene senza aver sborsato un euro dalle casse comunali dovendo solo assicurare ai privati la ristrutturazione dei locali commerciali che, si badi bene, erano già di loro proprietà.

Quanto alla questione della variante urbanistica, il primo progetto approvato dall’Amministrazione comunale prevedeva una ristrutturazione “fedele” del vecchio fabbricato, dunque conforme al PRG vigente in quanto ricadente in zona omogenea di tipo “G” all’interno di un comparto urbanistico A2. In seguito, sull’esigenza di garantire alla collettività una migliore fruizione della sala teatro e di dotare l’Ente di volumetrie commerciali di proprietà (diverse ed evidentemente in concorrenza a quelle già dei privati), si è decisa una modifica progettuale comportante un ampliamento volumetrico rispetto all’edificio preesistente. Di qui la necessità di apportare una variante urbanistica che il Consiglio comunale, organo cui ex lege è delegato il potere di pianificazione, ha approvato con la DCC n. 48/2020. Tutto qui: nulla di incomprensibile ma legittimo e trasparente.

In definitiva, “l’Operazione Cinema MYRIAM” è stata un vero e proprio affare per la comunità di Capaccio Paestum in termini economici, ma soprattutto perché, nel giro di pochi mesi a dispetto dei circa trent’anni durante i quali non si era fatto nulla se non essere corresponsabili di un “obbrobrio” che deturpava l’immagine della Città, è stato assicurato alla cittadinanza il diritto ad avere un cineteatro, con buona pace di tutti coloro che, per un po’ di visibilità, ancora una volta tramano contro l’interesse di tutto il popolo di Capaccio Paestum. 



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