SALERNO. C’è una madre che telefona in continuazione in segreteria per sapere come mai è stato annullato il giorno della seduta di laurea della figlia. Altri genitori, preoccupati, chiedono invece copia delle certificazioni d’esame dei figli che, chissà perché, non si trovano più. Spuntano anche due studentesse di Medicina e Farmacia che, pur di restare in corso, si affannano a contattare i dipendenti infedeli per saltare i test più difficili. E poi c’è lui, il genio del paese o il re degli ignoranti, dipende dai punti di vista, un 28enne di Pagani che, senza sostenere nemmeno un esame, si è laureato in Economia Aziendale. 

Sono solo alcuni degli inquietanti episodi emersi dall’indagine condotta dalla Guardia di Finanza all’Università di Salerno, culminata ieri con l’arresto di due amministrativi, il 65enne Carmine Leo e il 53enne Carmine Cioffi, e ben 42 persone indagate, tra studenti e familiari.

Un sistema collaudato che andava avanti ormai da tempo, senza destare sospetti ma al quale sono ricorsi, in molti, per conseguire lauree triennali e magistrali grazie ad esami fittizi, pagare meno tasse, ottenere borse di studio non spettanti, perfino crediti e buoni voti a seconda di quanto si versava nelle tasche dei complici Leo e Cioffi, capaci di accontentarsi, se così si può dire, anche di fumetti da collezione per entrare di nascosto nel sistema informatico ed attestare test orali e scritti mai sostenuti, dando luogo ad una compravendita di esami senza freni che, ora, sconvolgerà la vita di molti dottori, ingegneri, farmacisti e avvocati fasulli.

È chiaro che, con il prosieguo dell’indagine, molte lauree verranno irrimediabilmente revocate, in uno scandalo che l’ateneo salernitano si è affrettato subito a circoscrivere, collaborando in maniera stretta con le fiamme gialle, al fine di risalire ai due dipendenti corrotti ed a ricostruire le carriere universitarie farlocche.