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NOTA STAMPA
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Distretto 69 senza pediatra, sindaco Iuliano sollecita autorità sanitarie
Comunicato Stampa
08 aprile 2021 11:48
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ROCCADASPIDE. Carenza pediatri Ambito Distretto Sanitario 69 delle aree interne Capaccio-Roccadaspide. Dopo la diffida del Codacons all’Asl di Salerno, il sindaco rocchese, Gabriele Iuliano, scrive a Regione Campania, direzioni sanitarie di Asl e Distretto Sanitario, per sollecitare urgenti provvedimenti. Riceviamo e pubblichiamo, integralmente, la missiva in questione.

A seguito di recesso volontario dal rapporto convenzionale del dott. Alfredo Boccaccino, pediatra di libera scelta incaricato nell'Ambito Territoriale del Distretto Sanitario 69 Capaccio­ Roccadaspide, si è determinata, a far data dal 1 aprile scorso, la cessazione del rapporto e, conseguentemente, la carenza di pediatri per tale ambito territoriale. La cessazione è stata ratificata con delibera del Direttore Generale dell'ASL Salerno n. 163 del 05/02/2021, che, prendendo atto del manifestato recesso, ha decretato la cessazione del rapporto convenzionale con il predetto pediatra. In conseguenza, i comuni dell’area territoriale di riferimento, cioè l’area del Cilento interno, vale a dire ben 17 comuni, si è ritrovata in una condizione di assoluta criticità e di emergenza, dal momento che in tale ambito territoriale (che si estende su una superficie di circa 750 kmq) non è al momento presente alcun pediatra, con conseguente carenza del servizio assistenziale per le centinaia di famiglie del territorio, e quindi per oltre 900 assistiti, considerato che, nell'ambito del Distretto Sanitario 69, pur essendo presenti altri pediatri di libera scelta, essi operano esclusivamente sul territorio del comune di Capaccio, ove hanno i rispettivi studi medici.

Pertanto, i bambini residenti nei comuni dell'area interna risultano fortemente penalizzati, dal momento che già vivono in territorio pesantemente disagiato sul piano economico­sociale, ma soprattutto per la morfologia dello stesso e la carenza di infrastrutture viarie e di collegamento adeguate, che comporta un allungamento eccessivo e assolutamente insostenibile per raggiungere i pediatri aventi studi medici nel comune di Capaccio Paestum, i quali ultimi, peraltro, pur volendo, non potrebbero neppure caricarsi di tutti i pazienti che sono rimasti sforniti di continuità assistenziale pediatrica a causa del raggiungimento del numero massimo di assistiti. Non senza considerare, per altro verso, che mentre gli assistiti dei centri urbani, ovvero di aree non periferiche, possono agevolmente raggiungere in pochi minuti il proprio pediatra, i bambini di queste aree risultano completamente impossibilitati a fare altrettanto per quanto innanzi detto, con grave pregiudizio sotto il profilo della tutela sanitaria e forte discriminazione sul piano dei diritti fondamentali.

In relazione a tale grave carenza è stata immediatamente trasmessa da parte della Dirigenza dell’ASL di Salerno, copia della Delibera in oggetto (di cessazione del rapporto) al Dirigente UOD 03 - Attuazione del Piano Regionale di Assistenza Sanitaria Territoriale, Direzione Generale per la Tutela della Salute e il Coordinamento del Sistema Sanitario Regionale della Giunta Regionale della Campania, al fine di procedere alla pubblicazione dell'ambito  territoriale straordinario carente di Pediatria di Libera Scelta.

Tuttavia, a tutt'oggi, non risulta essere stato adottato alcun provvedimento da parte dell'UOD destinataria. Si rende necessario ed urgente, quindi, individuare una immediata, possibile soluzione, anche attraverso una nomina straordinaria e temporanea nelle more della pubblicazione e del perfezionamento dell'iter procedurale necessario ai fini della nomina del nuovo pediatra, che consenta di rimediare alla grave carenza e garantire così l'assistenza sanitaria sul territorio, allo stato - come detto - completamente interrotta. Si sollecitano pertanto gli Enti Competenti ad intraprendere qualsiasi tipo di iniziativa per sopperire a tale gravissima carenza assistenziale che, ancora una volta, penalizza gravemente e solamente le aree interne, dal momento che si finisce col negare il sacrosanto Diritto alla Salute, tanto più quando, come nella specie, riguarda bambini che già risultano fortemente discriminati rispetto a quelli delle aree urbanizzate e delle città.



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