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UDIENZA PRELIMINARE
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Eboli, concorsi e permessi farsa: anche aspirante maestra tra le parti civili
Alfonso Stile
08 aprile 2021 15:01
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EBOLI. Concorsi pubblici manipolati ed autorizzazioni per amici e parenti ad Eboli e Cava de’ Tirreni. Si è svolta stamane, davanti al gup Gerardina Romaniello del Tribunale di Salerno, l’udienza preliminare per decidere sul rinvio a giudizio per l’ex sindaco ebolitano Massimo Cariello ed altre 14 persone, imputate a vario titolo di corruzione, abuso e rivelazione di segreti d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità. 

Il gup ha ammesso la costituzione di parte civile dei Comuni di Eboli e Cava de’ Tirreni, rispettivamente rappresentati dall’avv. Giovanni Sofia e dall’avv. Enrico Farano, accogliendo anche quella presentata da Ilaria Pannutini, partecipante ad uno dei concorsi farsa come aspirante maestra, difesa dall’avv. Anna Viscido. Il giudice ha poi conferito apposito incarico per la trascrizione delle intercettazioni al perito, il quale ha chiesto 30 giorni di tempo con inizio delle operazioni dal 14 aprile, aggiornando così l’udienza al 20 maggio prossimo per esaminare anche il relativo elaborato tecnico. Presenti, in aula, gli indagati Cariello, D’Ambrosio e Sasso.

Titolare dell’indagine il pm Francesco Rotondo della Procura salernitana, che ha chiesto il processo per l’ex primo cittadino eburino, già a dibattimento in altro procedimento per due dei quattro capi d’imputazione contestati a suo carico, e per gli imprenditori Gianluca e Gennaro La Marca, Roberto e Simone Birolini, il funzionario comunale Giuseppe Barrella, il tecnico Emilio Grippa ed i progettisti Agostino Napoli e Francesco Siano, accusati di aver beneficiato di permessi per ampliare l’indice di edificabilità di immobili nell’area Pip. 

In merito ai concorsi farsa, invece, stessa richiesta per Vincenzo D’Ambrosio e Annamaria Sasso, rispettivamente componente e presidente della Commissione esaminatrice nel concorso pubblico per due posti da educatore negli asili nido indetto dal Comune di Eboli; Francesco Sorrentino, funzionario comunale di Cava de’ Tirreni nonché componente della Commissione esaminatrice per l’assunzione di 10 istruttori direttivi nel comune metelliano; Giuseppe La Brocca, ex consigliere comunale di maggioranza, e Vitantonio Marchesano, candidato alle ultime Regionali nella lista Fratelli d’Italia: entrambi, secondo l’accusa, avrebbero chiesto in anticipo le domande dei concorsi pubblici per favorire i rispettivi figli. Quella di La Brocca risultò poi vincitrice nella graduatoria provvisoria.



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