BATTIPAGLIA. Condannato a 7 anni e 6 mesi per bancarotta e truffa l’amministratore delegato della Techmania, Andrea Milite (nella foto). La sentenza di primo grado, emessa dai giudici del Tribunale di Salerno, è relativa all’inchiesta sul fallimento del marchio dell’azienda di Battipaglia, divenuta in passato di rilevanza internazionale, operante nel settore delle vendite online.
Nessuna condanna, invece, per gli altri cinque imputati, assolti o prosciolti per non aver commesso il fatto. Le indagini presero il via a seguito di numerose denunce presentate alla Procura della Repubblica di Salerno ed alla Guardia di Finanza di Eboli, che svelarono affari sospetti, spedizioni di articoli mai effettuate o sparite nel nulla, tra cui fotocamere, smartphone e prodotti hi-tech.
Dopo aver stabilito il contatto con i clienti ed incassato il pagamento, mediante accredito su conto corrente, l’imprenditore battipagliese rassicurava i clienti sulla consegna dei prodotti ordinati, in realtà mai corrisposti agli acquirenti, anche fornendo loro falsi codici identificativi della spedizione.
In alcuni casi, a fronte di richieste di risoluzione dei contratti, avrebbe addirittura simulato rimborsi. Questo il fronte iniziale delle indagini, che si ampliarono sul versante fiscale della società, dichiarata fallita e bloccata anche dal Garante della concorrenza e del mercato. Per il gup fu solo Milite a mettere in atto gli escamotage finanziari per sfuggire ai creditori: furono, infatti, scoperte delle società satelliti, due delle quali sarebbero servite per fare confluire i profitti della Techmania nel tentativo di sottrarli a confisca.