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IN PRIMO GRADO
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Eboli, corruzione: Cariello condannato a 6 anni e 4 mesi con interdizione perpetua
Alfonso Stile
23 luglio 2021 14:09
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EBOLI. Pesante condanna, in primo grado, per Massimo Cariello. Nell’ambito del processo con giudizio immediato davanti al collegio giudicante della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno, presieduto dal magistrato Lucia Casale, all’ex sindaco di Eboli è stata inflitta una pena a 6 anni e 4 mesi di reclusione con interdizione perpetua dai pubblici uffici. Al termine della propria requisitoria, il pm inquirente Francesco Rotondo della Procura della Repubblica salernitana aveva chiesto, invece, una condanna a 9 anni. 

Concesse le attenuanti generiche, che hanno ridotto la pena, Cariello dovrà però provvedere al pagamento delle spese processuali, nonché una provvisionale immediatamente esecutiva di 10mila euro in favore del Comune di Eboli e di 5mila euro per il Comune di Cava de' Tirreni, parti civili nel procedimento.

Nello specifico, rispetto ai due capi d’imputazione, l’ex primo cittadino ebolitano è stato condannato a 4 anni e 4 mesi per corruzione ed a 2 anni per abuso d’ufficio, relativamente alla delibera ad hoc per aumentare l'indice di edificabilità di un terreno di proprietà dell'imprenditore caseario La Marca ed al concorso pubblico indetto dal comune metelliano. 

Nel caso tale condanna venisse confermata in Appello (preannunciato il ricorso dei legali Cecchino Cacciatore e Costantino Cardiello) e in Cassazione, per gli effetti della legge Spazzacorrotti si aprirebbero inevitabilmente le porte del carcere per Cariello.

Una durissima sentenza di condanna che, di fatto, piomba come un macigno nell’imminente campagna elettorale per le Elezioni Comunali, dove diversi ex fedelissimi di Cariello hanno già annunciato la propria candidatura, sia alla poltrona di sindaco che al Consiglio comunale, alcuni dei quali coinvolti anche in altri processi che vedono imputato lo stesso Cariello, ovvero quelli relativi al contributo di 8mila euro elargito alla Croce Rossa dopo un progetto gratuito; al concorso per le assunzioni presso l’asilo nido di Eboli e per le sponsorizzazioni chieste a vari imprenditori ebolitani; all’appalto per le telecamere di videosorveglianza del comune ed alla gestione della Casa del Pellegrino, vicenda finita anche alla Corte dei Conti.



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