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OPERAZIONE KOSSA
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Capaccio, Cassazione accoglie ricorso di Bisantis: atti tornano al Riesame
Alfonso Stile
14 agosto 2021 09:04
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CAPACCIO PAESTUM. I giudici della Suprema Corte di Cassazione hanno accolto il ricorso, presentato dall’avv. Giuseppe Bisantis di Capaccio Paestum, avverso la decisione del Tribunale del Riesame di Catanzaro di confermare, a suo carico, la misura restrittiva degli arresti domiciliari per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. 

Bisantis fu arrestato, il 16 febbraio scorso, nell’ambito dell’operazione ‘Kossa’ condotta dalla Polizia di Stato, su delega della Dda di Catanzaro coordinata dal procuratore distrettuale, Nicola Gratteri (nella foto), insieme ad altre 16 persone tra presunti appartenenti e fiancheggiatori dei clan calabresi dei Forastefano ed Abbruzzese, accusate a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, esercizio abusivo dell’attività finanziaria, violenza privata, trasferimento fraudolento di valori e truffa.

Nell’impugnare il provvedimento, il legali difensori hanno contestato “vizio di motivazione circa la ritenuta sussistenza di gravi indizi di colpevolezza”, sostenendo che Bisantis si sia limitato “in qualità di avvocato del foro di Salerno, a prestare la propria opera professionale a favore dell’imprenditore Luca Talarico, in forza di regolare mandato”, relativamente di presunte truffe ai danni dell’Inps attraverso l’assunzione fittizia di lavoratori in aziende vicine alle ‘ndrine. Due le intercettazioni utilizzate dagli inquirenti per incastrare Bisantis, la cui utilizzabilità è stata contestata in quanto dialoghi professionali tra legale e propri assistiti.

I giudici della Cassazione hanno ritenuto entrambe le contestazioni fondate, adducendo che non vi è prova che Bisantis sapesse effettivamente degli affari illeciti della ‘ndrangheta, e quindi del sistema fraudolento architettato, ovvero che il suo mandato fosse “strumentale alla realizzazione di interessi criminali più estesi”. Per tali motivazioni, pubblicate ieri, la Cassazione ha annullato il provvedimento impugnato rinviando gli atti al Tribunale del Riesame di Catanzaro, con i giudici chiamati a risolvere la questione dell’utilizzabilità delle intercettazioni e, nel caso, verificare l’eventuale resistenza degli altri elementi indiziari a carico di Bisantis.



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