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OPERAZIONE KOSSA
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Capaccio, “nessun legame con le ‘ndrine”: Bisantis torna in libertà
Alfonso Stile
14 settembre 2021 11:15
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CAPACCIO PAESTUM. Operazione ‘Kossa’ ai danni della ‘ndrangheta: torna in libertà l’avvocato Giuseppe Bisantis di Capaccio Paestum, coinvolto nell’indagine della Dda di Catanzaro, coordinata dal procuratore distrettuale Nicola Gratteri (nella foto) e condotta dalla Polizia di Stato, scattata all’alba del 16 febbraio scorso. Con apposita ordinanza, infatti, il locale Tribunale del Riesame ha accolto la richiesta di revoca delle misure cautelari a carico del noto legale capaccese, sottoposto agli arresti domiciliari e poi all’obbligo di firma, difeso nel procedimento dagli avvocati Massimiliano De Rosa e Francesco Guglielmini.

Il dispositivo, a firma del presidente Filippo Aragona, giunge a seguito della sentenza della Cassazione, i cui giudici avevano accolto il ricorso di Bisantis, avverso la decisione del Riesame di confermare i domiciliari, evidenziando la mancanza di prove reali di collusione dello stesso con gli affari delle ‘ndrine, visto che per uno degli arrestati, l’imprenditore Luca Talarico, "svolgeva la propria opera professionale in forza di regolare mandato, espletato anche attraverso consulenze telefoniche", circostanza che, di fatto, ha messo in discussione l’utilizzabilità delle intercettazioni adoperate dagli inquirenti.

Intanto, è slittata l’udienza preliminare del 10 settembre scorso davanti al gip, chiamato a valutare le richieste di rinvio a giudizio formulate dalla Dda catanzarese a carico di 16 imputati, tra presunti esponenti e fiancheggiatori dei clan calabresi dei Forastefano ed Abbruzzese, accusati a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, esercizio abusivo dell’attività finanziaria, violenza privata, trasferimento fraudolento di valori e truffa.

Per valutare i vari riti alternativi richiesti, l’udienza è stata aggiornata al 26 ottobre prossimo: Bisantis ha chiesto l’abbreviato, sulla scorta delle decisioni di Cassazione e Riesame che, di fatto, escluderebbero ogni addebito a suo carico.

Lo scorso luglio, a carico del precedente presidente del Riesame di Catanzaro, Giuseppe Valea, è stato notificato dai carabinieri del Ros un provvedimento d’interdizione dai pubblici uffici per un anno, emesso dal gip Maria Zambrano del Tribunale di Salerno, su richiesta della locale Procura, nell’ambito dell’indagine denominata ‘Genesi’ che ha riguardato l’azione di alcuni magistrati di Catanzaro: Valea è indagato per falsità ideologica; sei gli episodi contestati, relativi ad altrettanti procedimenti giudiziari per i quali il magistrato avrebbe escluso i giudici del collegio della decisione definitiva. 



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