CAPACCIO. Resta agli arresti domiciliari l’imprenditore capaccese Carmine Ruggiero. Lo ha deciso il gip Gaetano Sgroia, che ha rigettato la richiesta dei legali del 79enne agli arresti dal 12 giugno scorso perché coinvolto nell’inchiesta “Due Torri” sugli appalti truccati alla Provincia di Salerno, ritenuto  tra i componenti della presunta associazione a delinquere finalizzata ad ottenere appalti pubblici manipolando le gare d’appalto bandite dalla Provincia di Salerno. Mancata scarcerazione anche per il nipote Giuseppe Ruggiero, che nei prossimi giorni potrebbe essere nuovamente ascoltato dai giudici per chiarire le dinamiche circa l’aggiudicazione dei pubblici incanti nel Cilento dal momento che, a quanto sembra, l’inchiesta si sta spostando proprio verso l’area cilentana, dove ci sarebbe stato un vero e proprio sistema di collusioni tra costruttori e politici che sarebbe ancora tutto da svelare. E proprio a questo proposito, sarebbero determinanti le dichiarazioni rese dai due Ruggiero per svelare il ruolo di eventuali funzionari corrotti, politici e capicordata  che aiutavano il cartello di imprese a condizionare le gare e depredare gli appalti con il meccanismo del massimo ribasso.