Attualità
Agropoli, licenziamenti alla "Malzoni": sindacati in agitazione
Angela De Rosa
02 agosto 2012 17:56
Eye
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AGROPOLI. Organizzazioni sindacali in mobilitazione contro il licenziamento collettivo di 13 dipendenti della casa di cura "Malzoni" (nella foto) di Agropoli. A dichiarare lo stato di agitazione è la Fisi. A darne notizia il segretario generale, Rolando Scotillo: "I licenziamenti, così come  effettuati dalla casa di cura di Agropoli e dalle altre cliniche accreditate della provincia di Salerno non possono più essere tollerati e tollerabili in quanto incidono sul benessere  dei dipendenti, sulla qualità delle prestazioni sanitarie erogate mettendo a rischio la salute dei cittadini". Proprio per discutere della problematica ieri mattina si è svolto un incontro tra i rappresentanti sindacali e il sindaco Franco Alfieri. Presenti i segretari provinciali Angelo Di Giacomo per la Cisl e Lorenzo Conte per la Uil e le Rsa aziendali. Domani è in programma un incontro in Prefettura al quale prenderà parte anche il primo cittadino agropolese. "L’azienda sostiene che i margini per procedere con i licenziamenti ci siano in quanto il personale è in esubero – afferma Di Giacomo – secondo quelli che sono i dai fornitici dall’Asl non è così. Dopo l’incontro in prefettura avremo un quadro più chiaro della situazione". Sulla vertenza interviene anche il coordinatore nazionale, settore sanità, della Fisi, Carmine Rufo che evidenzia: "Non è possibile sovvertire disposizioni di legge regionali sui requisiti organizzativi e di risorse umane a proprio piacimento solo per diminuire il debito dovuto ad una gestione poco attenta. Se dovesse essere necessario chiederemo, per chiunque tenterà la strada dei licenziamenti per esubero del personale, la revoca dell’accreditamento e l’attivazione delle procedure concorsuali per il posizionamento sul mercato della convenzione revocata, collegandola all’acquisizione del personale esistente, per permettere il mantenimento degli standard occupazionali". Sulla questione Alfieri assicura: "Chiederemo un piano che preveda il recupero delle risorse necessarie attraverso i servizi esternalizzati e la salvaguardia dei posti di lavoro con forme di solidarietà a tempo".



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