L’inchiesta sulle false tessere elettorali del Pdl prosegue, l’indagine punta su Cava de’ Tirreni per chiarire eventuali sospetti contributi elargiti dal Comune della Valle metelliana. Intanto, sulla sua presunta implicazione per il reato di voto di scambio, il presidente della Provincia di Salerno, Edmondo Cirielli, rincara la dose: “Si tratta di un cumulo di sciocchezze, mentre c’è un silenzio assordante su altre vicende ben più gravi. Se ci sono stati reati nei concorsi pubblici non li commette di certo il presidente della Provincia, ma i favoritismi possono arrivare al massimo dai dirigenti che indicono i concorsi. Quindi mi sembra strano che per questo motivo possa essere indagato un presidente di un ente e non i dirigenti di settore. Il reato di voto di scambio può accadere per le competizioni elettorali, non certo per un congresso di partito". Cirielli non crede a nessuna teoria complottista nei suoi confronti ma su questo punto ritiene che “è normale – aggiunge il presidente di palazzo Sant’Agostino – che qualcuno degli arrestati dopo tutti gli scandali scoppiati con la precedente gestione dell’ente voglia ora vendicarsi lanciando calunnie su chi li ha fatti arrestare perché sono ladri. I magistrati hanno capito che chi c’era prima faceva l’imbroglione, e che ora è anche arrabbiato". Per Cirielli, in pratica, si sta parlando di "aria fritta”.