VALLO DELLA LUCANIA. “È vero”, afferma l’assessore alle Politiche Economiche, Pietro Miraldi, “il Comune di Vallo della Lucania ha sforato nel 2011 il patto di stabilità, e vogliamo sforarlo anche nel 2012. La mia vuole essere una provocazione ed allo stesso tempo una polemica. Non è possibile stare agli umori dei nostri governanti, è di ieri il rinvio al 31 ottobre della scadenza dell’approvazione del preventivo 2012. Ad anno quasi finito, si approva un bilancio preventivo. Non parliamo poi dei tagli futuri che la spendig review c’impone nel 2013. Non sono i piccoli comuni a dover fare sacrifici, qui sprechi o sperperi non c’è ne sono. È semplice aumentare le aliquote Imu e gravare ancora di più sui cittadini in questo particolare momento di difficoltà economiche. L’obiettivo dell’Amministrazione è quello di garantire i servizi essenziali e di far pagare il giusto a tutti. Come già ribadito in altre occasioni, nel mese di settembre affideremo ad una ditta  esterna la riscossione e gli accertamenti dei tributi. Sono convinto che in tanti fanno i furbi, visto anche quanto è stato incassato con la prima rata dell’Imu, che ha superato abbondantemente quanto previsto e rispetto agli anni precedenti. È allo studio, inoltre, un ricalcolo delle tariffe della Tarsu, in modo da far pagare di meno a chi produce meno, e se possibile ad esentare quelle categorie di cittadini, quali pensionati o disoccupati, che hanno redditi minimi. Il Comune di Vallo della Lucania ha sforato il patto di stabilità per  la semplice motivazione che ha cercato di pagare le ditte che erano creditrici, che se non fossero state pagate avrebbero agito legalmente con ulteriori  spese a carico dell’ente. Ed anche quest’anno abbiamo gli stessi problemi. Cosa rispondiamo a chi ha lavorato per il Comune e non può essere pagato? Già da quando ci siamo insediati, nel giugno scorso, l’ente era fuori dal patto di stabilità. E non è corretto, come ho letto su altri giornali, che lo Stato boccia il Comune di Vallo, per quanto mi riguarda è il contrario, siamo noi che bocciamo lo Stato”.