CAPACCIO. Lacrime e commozione ai funerali di Carmine Pinto, il 17enne di Capaccio deceduto a seguito di un tragico incidente stradale, a bordo del suo scooter, avvenuto domenica scorsa in contrada Gromola. La chiesa di Santa Maria Goretti è stracolma di persone, strette attorno ai familiari ed incredule davanti al feretro del ragazzo, accolto da due ali di folla, tanti palloncini bianchi e cori per la squadra della Salernitana, di cui Carmine era tifoso. Gli amici di sempre indossano, tutti, una t-shirt con la sua foto stampata a colori. Il parroco, don Carlo, riesce a stento a trovare le parole giuste per limare un dolore troppo grande. Carmine ha lottato, invano, per quasi tre giorni nella sala rianimazione dell’ospedale di Nocera, ma il suo cuore alla fine non ha retto: troppo grave il trauma alla testa riportato nel sinistro stradale con una Fiat Punto, guidata da un altro ragazzo capaccese, per l’ennesima morte sull’asfalto che ha gettato nell’angoscia e nello sconforto l’intera comunità capaccese, sconvolta per la vita troppo presto spezzata di Carmine, studente del locale istituto alberghiero che, per mettersi qualche soldo in tasca, faceva saltuariamente anche il cameriere. Ora Capaccio piange un’altra vittima della strada, la quarta in meno di un mese e mezzo: troppo sangue e troppe lacrime per una comunità segnata dalla scomparsa di una madre buona, Carmelina Capo; di un padre di famiglia, Gerardo Procida, e di due giovani concittadini, Josè Mautone e Carmine Pinto.