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Serie D, Gelbison sogna con Galantucci-Senè; Agropoli, Nastri ordina. "Dimenticare Messina"
Marco Rizzo
18 settembre 2012 13:59
Eye
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AGROPOLI. Amarezza e delusione da mettere da parte. L’Agropoli riprende oggi il suo lavoro al “Torre”. Per Salvatore Nastri sarà necessario agire sulla mente dei suoi, scacciare via la beffa del gol subìto al 94’ a Messina è l’imperativo categorico. Bisognerà puntare su tutto ciò che di buono è stato fatto, fino all’incornata di Costa Ferreira che ha spezzato il sogno per i delfini, di tornare dal “San Filippo” con un risultato positivo, ampiamente meritato, pur avendo mostrato davanti alla corazzata di Catalano, il proprio spessore e le qualità indiscutibili che rendono anche davanti alla sconfitta, l’Agropoli come seria candidata alla vittoria del campionato. Dopo due indizi era necessaria la prova. Questa è giunta dall’incrocio in riva allo Stretto, con una difesa praticamente inventata, con l’esordio del neo arrivato Altobello, con Landolfi posto al fianco di Parisi, con un ruolo ricoperto in modo impeccabile. Anzi, il rammarico è tutto nel non essere riusciti a capitalizzare l’immediato vantaggio e, nella ripresa, di non essere stati capaci di infliggere, nonostante le varie occasioni sprecate, il colpo del ko al Messina. Si riparte, insomma, perché la nuova sfida che si chiama Cosenza è già dietro l’angolo. Da oggi si pensa ai silani e al riscatto, in casa Agropoli.

AGROPOLI, NASTRI PUNGOLA MALLARDO E CAROTENUTO: “POCO CINICI”

Salvatore Nastri pungola le sue punte. Su di un aspetto il suo Agropoli, al “San Filippo”, ha difettato. Poco lucido nei momenti chiave, poco cinico davanti al portiere giallorosso. E di palle-gol l’attacco dei delfini ne ha sprecate non poche. Se la parata di Lagomarsini su D’Attilio merita uno spazio a parte, l’imprecisione ha fatto da compagna alle incursioni offensive di Mallardo e Carotenuto. Specie nel caso del primo, che ad Agropoli stenta ancora a trovare la giusta condizione per rendersi decisivo come sempre gli è capitato in carriera. Peppe Mallardo, in serie D, è sinonimo di garanzia. Senza andare troppo lontani nel tempo, basti pensare ai gol realizzati l’anno scorso con la Battipagliese, valsi l’ingresso nei play-off delle zebrette. Scelto come prima punta, tra i gioielli ingaggiati dalla società del presidente Domenico Cerruti, Mallardo però, fino ad adesso, è stato l’unico a non timbrare il cartellino e a mostrarsi poco concreto davanti alle porte avversarie. Meglio ha fatto, in tal senso, Vincenzo Margiotta. Entrato in corsa, l’agropolese doc ha già segnato contro il Licata. Per Pasquale Carotenuto una menzione particolare. Il suo ruolo da seconda punta, i suoi movimenti, lo mettono spesso in grado di concludere. Bellissima la marcatura al Licata, meno i tentativi espressi a Messina. Mallardo e Carotenuto chiamati a fare la differenza ad Agropoli ed ora proiettati verso i personali riscatti nel match di domenica contro il Cosenza.

GELBISON, ERRA SMORZA FACILI ENTUSIASMI: “PENSIAMO A SALVARCI”

Alessandro Erra prova a smorzare facili entusiasmi. Il termine “fieno in cascina” utilizzato in conferenza stampa la dice tutta sul pensiero dell’allenatore della Gelbison. I sette punti finora totalizzati, il terzo posto, le bellissime prestazioni tecniche e caratteriali dei rossoblu non devono far perdere d’occhio l’obiettivo primario dei vallesi che è quello di raggiungere quanto prima la salvezza. Il “fieno in cascina va messo per i periodi bui che verranno”, questo l’avvertimento ai ragazzi di Erra. Anche se è difficile, e perché no forse deleterio, volere tarpare le ali a questa Gelbison che continua ad essere imbattuta e che sta sfruttando al massimo un abbrivio di campionato che sulla carta si presentava favorevole. E la prossima opportunità sarebbe ancora da cogliere appieno. Si va in casa del Palazzolo Acreide che è reduce da un inizio orribile. Tre sconfitte consecutive e la necessità di svoltare per non ritrovarsi per l’ennesima domenica fanalino di coda. A Vallo della Lucania l’entusiasmo è crescente, anche se va registrato un leggero calo di presenze al “Morra”, rispetto alla gara inaugurale. Se la Gelbison fa sognare, è giusto che i supporters rossoblu rendano giusto spazio, merito e sostegno ad una società rivoluzionata in estate, che curando un budget limitato sta riuscendo ad esprimere sul campo una formazione da risultati importanti.

GELBISON, GALANTUCCI-SENE’: LA COPPIA D’ORO ROSSOBLU

La coppia era già pronta, nella mente e nello scacchiere tattico del 4-4-2 di Alessandro Erra. Serviva la sua espressione sul sintetico del “Morra” e la certezza che le scelte fatte fossero quelle giuste. La risposta è stata esaltante, perché Alessio Galantucci e Pape Ousmane Senè fanno capire di trovarsi a meraviglia nel reparto avanzato. Segnano e divertono. Il bomber salernitano, ex Acri, atteso per alcune settimane, e ripresosi da un fastidioso infortunio, ha aspettato domenica scorsa, e pochi secondi dal fischio d’inizio, per sprigionare la sua fantasia, andando in gol direttamente su calcio d’angolo, prima di piombarsi negli spazi, correre per quasi novanta minuti, mostrando un ottima condizione atletica, e di regalarsi il 3-1, chiudendo la pratica Paternò e dando vita ai festeggiamenti. Galantucci risponde presente e Senè non sbaglia un colpo. L’attaccante senegalese è ormai il beniamino della piazza ed è giunto al quarto gol in cinque gare ufficiali. Non solo, assieme ad Incoronato del Savoia, detiene il particolare primato di essere l’unico calciatore ad essere entrato nel tabellino marcatori nei primi 270 minuti di campionato. Con questo duo la Gelbison può davvero pensare che il “fieno in cascina” possa accumularsi in gran quantità dalle parti del “Morra” di Vallo della Lucania.



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