CAPACCIO. Non solo capannelli ad ogni angolo di strada, chiacchiericci nei bar e messaggi sui social network. Tra sdegno e cautela, stupore e fiducia nella giustizia, nella città dei Templi non si parla d’altro, ormai, e si commentano anche con striscioni gli sviluppi dell’inchiesta sulle presunte mazzette che i due coniugi e sottufficiali della Forestale, Marta Santoro ed Antonio Petillo, avrebbero imposto, secondo gli inquirenti, a diversi imprenditori locali, alcuni dei quali hanno vuotato il sacco denunciando tutto alla Procura di Salerno. “W i carabinieri, non mollate” e “Viva i carabinieri, avete liberato Capaccio. Grazie”: questi gli ‘sfoghi’ (nella foto) trascritti nero su bianco dai soliti ignoti, che hanno utilizzato come ‘lavagna’, come spesso accade, il ponte sul cavalcavia del trafficato sottopasso ferroviario, a Capaccio Scalo, in pieno centro urbano. Due inviti-ringraziamenti pubblici, dunque, rivolti ai militari dell’Arma del Comando provinciale di Salerno, agli ordini del col. Fabrizio Parrulli, che hanno effettuato gli arresti. I due striscioni sono stati immediatamente rimossi dagli stessi carabinieri, ma testimoniano lo stato d’animo di una Capaccio Paestum incredula quanto scossa.