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Palinuro, morte 4 sub: ritrovato il profondimetro di Panaiotis Telios
Anna Vairo
18 ottobre 2012 13:42
Eye
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PALINURO. Sono stati effettuati ieri, presso il molo Beverello di Napoli, gli accertamenti tecnici sull’attrezzatura dei quattro sub morti a Palinuro, lo scorso 30 giugno, durante un’immersione nella grotta degli occhi. Al lavoro i periti nominati dalla Procura di Vallo della Lucania (il comandante del nucleo sommozzatori della guardia costiera di Napoli, Alessandro Minò, il maresciallo Luca Cultrea e il sergente Vito Antonio Calabria). Con loro anche i consulenti di parte Baroli, nominato dagli avvocati Silverio Sica e Benedetta Sirignano (nella foto), legali della famiglia del giovane greco Telios Panaiotis, il più giovane dei quattro sub deceduti, e dall’avv. Chimenti, nominato dalla famiglia della guida Douglas Rizzo, che ha accompagnato i tre subacquei nell’immersione e deceduto, anche lui, all’interno della grotta. Le perizie dei tecnici si sono concentrate sugli otto profondimetri che erano ai polsi dei subacquei, tra cui ci sarebbe anche quello appartenuto a Panaiotis, scomparso il giorno stesso della tragedia in mare e visto l'ultima volta, al suo polso, nella sala dell'obitorio proprio dai familiari del ragazzo.  Ora i profondimetri saranno inviati alle case produttrici, le uniche in grado di recuperare i software e quindi i dati registrati durante l’immersione, indispensabili per il prosieguo delle indagini. La priorità per i tecnici è riuscire a capire quale tragitto abbiano compiuto Susy Cavaccini, Telios Panaiotis, Andrea Pedroni e Douglas Rizzo prima di arrivare nel ramo infangato della grotta. Altro particolare al momento al vaglio degli esperti è il fatto che, all’interno della bombola di Panaiotis, si trovava ancora dell’ossigeno mentre le altre bombole erano tutte vuote. Da scoprire, dunque, cosa abbia impedito al giovane greco di consumare l’ossigeno a sua disposizione. Altro aspetto fondamentale, che potrà essere messo in evidenza quando si avranno i dati dei computer da polso,  è la presenza dei sub alla medesima quota di profondità e la loro posizione all’interno della grotta. Un altro particolare che aiuterà a definire meglio il tragitto compiuto dai quattro. Al momento, nel registro degli indagati, restano iscritti la guida Douglas Rizzo (deceduto), Mauro Navarra (titolare del diving center  “Pesciolino Sub”), Stefano D’Avack e Marco Sebastiani (entrambi istruttori e dirigenti della scuola romana sub "Big Blue School" di Roma).



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