Attualità
Capaccio, allagamenti. Sica: "Problema di regimentazione dell'acqua piovana, fermare i lavori in Via Magna Graecia per il drenaggio"
Redazione
18 ottobre 2012 13:58
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CAPACCIO. “La natura si sta riprendendo la palude, perché Paestum è una palude”. Interpellato dalla nostra redazione sugli allagamenti causati dal maltempo dei giorni scorso, ha esordito così Vincenzo Sica (nella foto), già sindaco di Capaccio, residente nella contrada Cafasso e proprietario di uno studio medico a Borgonuovo. “Nel 1920 nasce il Consorzio di Bonifica e la conseguente canalizzazione dell’acqua, che si atteneva ad una struttura geomorfologica dell’epoca - spiega Sica - poi sono nate le borgate, è nata Capaccio Scalo, Borgonuovo, i centri urbani ma anche le serre agricole. Si tratta di qualcosa di discordante rispetto all’originale canalizzazione, che ha creato dei momenti d’impatto tra la natura e l'uomo. Le serre fanno cadere l’acqua piovana in un unico punto, riducendo la capacità di assorbimento del terreno in quel tratto. I centri urbani non hanno regimentazione dell’acqua: Borgonuovo è un esempio, come Capaccio Scalo e la Laura. Insomma, siamo in preda ad un’erronea regimentazione dell’acqua, che va rivista per intero. Bisogna apporre dei nuovi canali e, dove occorre, bisogna rifarli: un fenomeno importante da tener conto nel Puc”.
“La presenza di grande umidità nel sottosuolo ha creato l’innalzamento dei casi di malattie reumatiche e non solo nel nostro comune - aggiunge Sica - i cittadini hanno ragione di arrabbiarsi e, in questo, la pubblica amministrazione deve in qualche modo farsi carico di rivedere il piano delle acque del nostro territorio. Le cantine non possono più essere costruite dappertutto. Il Puc dovrà riappropriarsi dello studio geologico del sottosuolo e le serre devono essere autorizzate laddove le acque che spiovono vanno a regimentarsi nei canali che vengono realizzati dai privati che hanno delle serre. Quello che fecero i nostri vecchi antesignani del Consorzio di Bonifica bisognerà rifarlo in un piano nuovo e moderno, perché quello attuale, purtroppo, non tiene conto né delle urbanizzazioni né delle nuove caratteristiche del nostro territorio”.
“Il problema c’è ed è reale - conclude l’ex sindaco di Capaccio - credo che bisogna rivalutare la discesa delle acque nei terreni e la vecchia canalizzazione all'interno di essi. Ora si sta mettendo in sicurezza via Magna Grecia: sarebbe stato opportuno tener conto del drenaggio in quel tratto di strada, prima della posa dell’asfalto. Fermerei i lavori per uno studio nel punto nevralgico perché, tra le altre cose, la strada diventa pericolosissima soprattutto di notte, per cui ritengo che vada rivisto prima di chiudere con l’ultimo manto di asfalto”.



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